Dalla Spagna: John McAfee arrestato per motivi fiscali

Se c’è un personaggio, nel panorama del mondo delle criptovalute e delle nuove tecnologie più in generale, assolutamente controverso e chiacchierato è senza dubbio John McAfee.

Il celebre informatico americano, infatti, ha sempre trovato il modo di riempire le cronache, vuoi per i suoi successi professionali (molti), vuoi per i suoi atteggiamenti sopra le righe (moltissimi).

Questa settimana, il buon McAfee arricchisce la collezione di colpi di testa: è stato infatti arrestato per presunta evasione fiscale.

Chi è John McAfee?

John McAfee è senza dubbio uno dei personaggi che più ha contribuito a cambiare in meglio il panorama dell’informatica mondiale. A lui, infatti, si devono i natali del celebre software antivirus McAfee, presente nella stragrande maggioranza dei personal computer sparsi nel mondo.

Dopo aver conseguito il riconoscimento di informatico e programmatore di livello mondiale, McAfee trascorre anni sopra le righe, tra donne, esili e provocazioni.

Nel 2015, addirittura, McAfee si candida per le elezioni Presidenziali negli USA, sfruttando la sua notorietà e fondando il suo pensiero su argomenti come tutela della privacy e cyber security.

In seguito alla candidatura (che non ebbe particolare successo ma gli conferì una fetta di ulteriore notorietà) McAfee si getta a capofitto nel settore delle criptovalute, fondando nel 2016 la startup Mgt Technologies, società che si occupa di investimenti in Bitcoin e che lo arricchisce a dismisura.

In rete, oggi, le sue previsioni sulle criptovalute (a volte molto precise, a volte eccessivamente entusiastiche) sono tenute in enorme considerazione dagli appassionati crittografici, comunità di cui è diventato una sorta di icona.

L’arresto in Spagna

Qualche giorno fa, McAfee decide di dirigersi in Spagna, però qui succede qualcosa: la guardia di finanza spagnola, infatti, lo arresta con l’accusa di evasione fiscale e di frode nell’ambito delle sue attività nel settore delle criptovalute.

I giudici ne chiedono quindi l’estradizione negli Stati Uniti per poterlo processare e sostengono che McAfee abbia “guadagnato milioni dalla promozione di criptovalute, effettuando consulenze,  vendendo i diritti per la realizzazione di un documentario sulla sua vita e vari talk”, senza però mai dichiarare gli introiti al fisco. Ora rischia quasi 30 anni di carcere complessivi per le diverse accuse che gli vengono imputate.

L’accusa

Dalle news che rimbalzano in rete, McAfee viene accusato di non aver presentato alcuna dichiarazione dei redditi nel biennio 2016/2018, cosa che gli costa ben cinque imputazioni per evasione fiscale (ognuna di esse perseguibile con pene fino a cinque anni), e altre cinque per aver provato a nascondere al fisco altri proventi derivanti da attività imprenditoriali personali, tra cui quelli goduti dalla vendita dei diritti per un documentario a lui dedicato.

Allo stesso tempo, la Security and Exchange Commission (SEC), l’ ente americano deputato al controllo delle attività bancarie, accusa McAfee di aver guadagnato oltre 23,1 milioni di dollari in asset di criptovalute, tra cui Bitcoin, Ethereum e altri token, attraverso la presunta alterazione di alcune ICO. L’imprenditore, tra il 2017 e il 2018, avrebbe infatti promosso l’acquisto di questi alcuni token attraverso Twitter senza però dichiarare di essere pagato per farlo, sfruttando la sua notorietà e alterando così potenzialmente l’andamento di queste nuove monete elettroniche.

A prescindere dalla colpevolezza o meno, questo è un nuovo capitolo all’incredibile vita di John McAfee di cui – statene certi – sentiremo ancora parlare, quantomeno nel settore delle cripto monete.

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