Bitcoin e Coca Cola, ora si puo’

Pochi giorni fa, l’abbiamo visto, si è celebrato il Bitcoin Pizza Day (nel quale ricorre e si celebra, in modo goliardico, la prima transazione della storia di Bitcoin, avvenuta in occasione dell’ordinazione di due pizze a domicilio).

Il 9 giugno, forse, potrà diventare il Bitcoin Coca Cola Day: infatti, in Australia e Nuova Zelanda, la bibita più famosa della storia si può acquistare tramite BTC.

Bibite e Bitcoin

Nell’emisfero oceanico esiste una ditta chiamata Amatil, che altro non è che l’azienda che ha l’assoluta esclusiva circa l’importazione, imbottigliamento e distribuzione di numerose bibite per il continente australe. Amatil, infatti, provvede a rifornire di Coca Cola (e tutte le bibite che orbitano attorno ad essa, come Fanta, Sprite e molte altre) le nazioni di Australia, Indonesia, Nuova Zelanda, Fiji, Papua Nuova Guinea e Samoa: un bacino di circa 270 milioni di consumatori.

La sopracitata azienda ha stretto una partnership con Centrapay, una nota piattaforma di asset digitali, il cui main target è legato a semplificare l’uso della blockchain tra aziende e cittadini.

Il risultato dell’ accordo tra Amatil e Centrapay porta ad un risultato sorprendente: da ieri, infatti , su ogni distributore di bibite di Australia e Nuova Zelanda è possibile ottenere la propria bevanda preferita tramite un pagamento in Bitcoin.

Bitcoin Coca Cola

Dal punto di vista tecnico, è interessante notare come gli utenti possano utilizzare il Sylo Smart Wallet, che tra le sue funzioni ha non solo quella di archiviare e utilizzare Bitcoin, bensì di poter interagire tramite QR Code: il risultato è che agli avventori basterà passare lo smartphone sui distributori per ottenere la lattina desiderata e placare la propria sete.

Coca Cola in cripto ma non solo

Centrapay, per voce del proprio CEO Jerome Fury, naturalmente è raggiante, e si prefigge fondamentalmente due grossi obiettivi: il semplificare l’uso delle criptovalute ai cittadini in primis, oltre al tentare di estendere l’uso delle monete elettroniche ad altri beni di consumo.

“Abbiamo risolto entrambi i problemi. Centrapay è all’avanguardia nel rendere possibile questo nuovo internet di valore e nel portare i suoi benefici sia ai consumatori che ai commercianti. Stiamo lavorando per creare un futuro in cui gli individui abbiano il controllo dei propri dati e della propria identità digitale. I brand possono connettersi direttamente ed eticamente con le persone, dando loro la possibilità di prendere la giusta decisione d’acquisto, supportando al tempo stesso i loro partner di distribuzione al dettaglio e altri rivenditori”.

“Non per ultimo”, prosegue il CEO, “con l’emergenza COVID-19 ci siamo trovati nella condizione di dover studiare un meccanismo per far sì che gli utenti possano effettuare acquisti senza maneggiare denaro ed evitando di venire a contatto con superfici precedentemente toccate da altri consumatori”.

Del resto, a sfogliare il portfolio di Centrapay i marchi noti non risultano essere pochi: vi sono infatti, tra gli altri, Adidas, KFC e Jack Daniel’s.

La fantasia, in questo senso, è libera di galoppare: più che la notizia della Coca Cola in sé, infatti, l’iniziativa Amatil-Centrapay appare un buon viatico per estendere ancor più l’utilizzo di Bitcoin e delle criptovalute alle persone comuni.

Vi piacerebbe poter acquistare una bibita con un QR code pagando in criptovaluta? O preferite le vecchie monetine? Ne parliamo sul nostro gruppo telegram https://t.me/comprarebitcoin1

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