Bitstamp arriva finalmente anche in Italia: ottenuta l’approvazione per operare nel nostro paese

Le nuove norme in materia di criptovalute in Europa, riunite sotto il cosiddetto “regolamento MiCA” (Markets in Crypto-Assets), prevedono la necessità per le aziende operanti nel settore di ottenere una licenza in modo da poter fornire garanzie di legittimità ai propri clienti. In Italia, nello specifico, è stato istituito un registro apposito dall’OAM (Organismo Agenti e Mediatori creditizi), affinché gli operatori di asset digitali vi si iscrivano e comunichino i dati trimestrali delle operazioni eseguite dai propri utenti.

Da qualche giorno, però si è aggiunto anche un altro importante nome alla lista: quello di Bitstamp. Andiamo a scoprire qualcosa in più.

La registrazione di Bitstamp all’ OAM è ora ufficiale

In data 22 luglio 2022 Bitstamp, il noto exchange di cripto, risulta essere registrato presso il regolatore finanziario OAM, per esteso l’Organismo Agenti e Mediatori creditizi. La notizia ha un peso davvero notevole, in quanto un altro dei grandi nomi delle monete elettroniche ha deciso di operare in Italia, e di farlo nel modo più ligio alle regole possibile, così da garantire il massimo servizio ai propri clienti.

A riprova dell’enorme portata della novità, ecco alcune dichiarazioni dell’amministratore delegato di Bitstamp, JeanBaptiste Graftieaux:

“L’Italia è uno dei mercati più importanti in Europa, e siamo davvero entusiasti di fornire ai suoi cittadini un modo sicuro per fare trading di criptovalute.”

“Questa registrazione in Italia fa parte dei nostri piani globali per offrire servizi in tutta Europa e nel Mondo. Bitstamp Europe S.A. è stata registrata nei Paesi Bassi il 28 aprile 2021 come il primo VASP (Virtual Assets and Virtual Asset Service Providers, ossia i fornitori di servizi di asset digitali) registrato con la propria sede sita al di fuori dei Paesi Bassi. Siamo stati registrati anche come VASP in Lussemburgo il 19 agosto 2021.”

La volontà della società è senza dubbio quella si operare con la massima serietà e trasparenza verso i propri utenti, infatti, continua Graftieaux:

“La fiducia è alla base di tutto ciò che facciamo. Con un’infrastruttura normativa di livello bancario possiamo garantire che tutti i nostri clienti e partners possano lavorare con noi in completa sicurezza, siamo l’exchange di criptovalute contemporaneamente sia più longevo che più affidabile del Mondo.”

“Fondamentalmente, siamo una società di servizi finanziari nel più ampio mercato delle criptovalute. Riteniamo che il mercato delle criptovalute continuerà a crescere e maturare man mano che le criptovalute diventeranno sempre più mainstream e continueremo a lavorare con le autorità di regolamentazione di tutto il mondo per supportare la crescita del mercato e proteggere gli investitori.

Si può quindi asserire, senza timore di smentite, che il nostro Paese si stia dimostrando sempre più polo di interesse per le aziende che operano in monete elettroniche, dati i nomi noti che si sono già prodigati per poter operare nel pieno rispetto delle norme vigenti, tra cui il nuovo entrato Bitstamp: secondo noi è un’ottima notizia.

Bitstamp, peraltro, si aggiunge alla già vasta lista di exchange che possiedono i requisiti per operare nel nostro paese, come Bitpanda, Binance, Coinbase, Young Platform e Vivid Money.

Bitstamp: dalla Slovenia al mondo intero

Come sappiamo ampiamente ripetuto in precedenza, Bitstamp è un importante exchange di monete digitali. Viene fondato nel 2011 in Slovenia da Damijan Merlak e Nejc Kodric. Due anni dopo vengono aperte altre sedi nel Regno Unito, poi in Lussemburgo e a New York. A distinguerlo dai competitor è il fatto di essere stato il primo ad accettare monete a corso legale, come l’Euro o il Dollaro, ad esempio. Bitstamp, inoltre, richiede che l’identità dei propri utenti sia verificata, prima di permettergli di operare, adeguandosi alle procedure di KYC richieste dalle politiche europee in materia di asset digitali. Infine, l’exchange, ha fin da subito scelto di adottare una serie di misure di sicurezza supplementari, per proteggere i propri utenti.

Non stupisce, quindi, che abbiano scelto di operare anche nel nostro territorio nazionale, avendo già di per sé una regolamentazione interna molto attenta alla sicurezza degli utenti.

Articolo precedente

Articolo successivo