Changpeng Zhao smentisce di aver aggirato la regolazione USA

Il CEO di Binance Changpeng Zhao ha negato un rapporto di Forbes secondo il quale Binance avrebbe creato una struttura aziendale progettata per ingannare intenzionalmente i regolatori e trarre un surrettizio profitto dagli investitori di criptovalute degli Stati Uniti.

Il citato report di Forbes farebbe riferimento ad un documento trapelato nel 2018 e presumibilmente predisposto dai dirigenti di Binance. Il cosiddetto “documento Tai Chi” andrebbe a delineare la presunta strategia di Binance finalizzata alla creazione di una “sussidiaria americana” denominata “entità Tai Chi”, quale forma di sotterfugio che consentirebbe alla società di operare al di sopra delle regole. Binance utilizzerebbe la filiale come modo per spostare i ricavi verso i propri altri rami aziendali globali.

La risposta di Zhao

Changpeng Zao ha definito categoricamente il rapporto come “FUD” (disinformazione) ed ha dichiarato che “non è stato creato da un dipendente Binance (attuale o ex)”. Secondo CZ, si tratterebbe di un documento di terze parti: “Chiunque può produrre un ‘documento strategico’, ma ciò non significa che Binance lo metta in pratica“.

Secondo la fonte anonima di Forbes, il documento sul Tai Chi è stato creato dal co-fondatore della piattaforma di trading OTC Koi Trading, Harry Zhou; Binance Labs è il principale investitore in Koi Trading, ed ha speso circa tre milioni di dollari in un seed round dell’ottobre 2018. Il documento sarebbe stato trasmesso a CZ nello stesso trimestre per il tramite di Jared Gross, che è responsabile per fusioni e acquisizioni a Binance.

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La replica alle dichiarazioni di Zhao

In risposta a CZ, il giornalista di Forbes Michael del Castillo, ha affermato di avere una corrispondenza e-mail da Binance che confermerebbe come Zhou fosse un precedente impiegato di Binance, contrariamente a quanto affermato da Zhao.

Il documento, che è in formato slideshow, delinea un piano per ingannare la Financial Crimes Enforcement Network e l’Office of Foreign Assets Control (che sono entrambi uffici del Tesoro degli Stati Uniti), nonché la Securities and Exchange Commission e la Commodity Futures Trading Commission, ed in buona misura, anche il Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York, sebbene Binance.US non sia disponibile per gli utenti di New York.

Il documento dimostrerebbe anche come l’entità Tai Chi avrebbe ridiretto le relative entrate al core business di Binance, che è registrato alle Isole Cayman, sotto forma di canoni di licenza e di servizio.

Indipendentemente dal fatto che il documento sia legittimo o meno Binance non è stata contraria al gioco del geoarbitraggio in passato, avendo spostato le proprie operazioni dalla Cina al Giappone così da stare al passo con le autorità governative riguardo al trading di criptovalute, stabilendo così degli avamposti in luoghi come Malta, che risultano maggiormente indulgenti verso determinate tipologie di affari.

Considerazioni sul rapporto di Forbes

Va precisato che anche qualora tutte le segnalazioni pervenute a Forbes fossero vere, potrebbero comunque non rendere illegali le azioni di Binance. Secondo Gabriel Shapiro, partner di Belcher, Smolen & Van Loo LLP, “Ciò che viene descritto non è una strategia di evasione della legge, ma un piano per conformarsi alla legislazione statunitense nella maniera maggiormente redditizia“.

Binance.US ha affermato che: “L’articolo di Forbes contiene molteplici inesattezze che portano ad affermazioni sprovviste di alcun merito“. Ad esempio, la società ha sottolineato di non essere una controllata dell’azienda di Zhao ma “una società indipendente e separata che ha iniziato ad operare dal settembre del 2019“.

Di più: “Abbiamo dato la priorità alla conformità normativa, sia a vantaggio dei nostri utenti che a garanzia del futuro successo della nostra piattaforma. Abbiamo un solido programma di AML e Digital Asset Framework in grado di approvare nuovi progetti sulla nostra piattaforma. Negli ultimi 13 mesi, abbiamo costruito solide relazioni con le autorità di regolamentazione, investito in infrastrutture di conformità normativa e operiamo solo in giurisdizioni per le quali disponiamo di licenze“.

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