Chi sono i cofondatori di Ethereum?

In un fatidico incontro a Zugo (Svizzera), il 7 giugno 2014, gli otto cofondatori di Ethereum si sono riuniti in una casa (presa in affitto) in mezzo ad un bosco, soprannominata “l’astronave”, per decidere il futuro di quella che sarebbe diventata la seconda più grande piattaforma blockchain del mondo.

Non hanno mai firmato il documento che incorpora Ethereum, che è ciò che li aveva portati lì in primo luogo: la piattaforma blockchain rimane un’organizzazione senza scopo di lucro. Due di essi si sono dimessi dai loro rispettivi ruoli. Ma, da quel momento in poi, tutti e otto sono stati identificati come i cofondatori di una startup che ora vale ben 27 miliardi di dollari. 

Ad oggi, solo uno degli otto cofondatori continua a lavorare attivamente su Ethereum, il loro grande esperimento verso una nuova rivoluzione finanziaria. “Erano tutte personalità enormi, con enormi ego, alcuni più di altri”, ha dichiarato Camila Russo, autrice di The Infinite Machine, la prima storia pubblicata che tratta della startup di Ethereum.

La maggior parte di loro, tuttavia, è ancora all’interno del più ampio settore crittografico. Molti dei loro nomi risulteranno familiari, altri meno. Vediamo cosa stanno facendo a cinque anni dall’inizio della loro impresa leggendaria.

VITALIK BUTERIN

Ethereum è stato concepito da Vitalik Buterin, 19 anni, russo-canadese, appassionato di informatica e scrittore di Bitcoin Magazine dal novembre 2013. Il white paper di Buterin, scritto dopo tre anni trascorsi ad esplorare il settore emergente delle criptovalute, è stata la sua risposta ai limiti di Bitcoin, ed ha proposto una piattaforma che consenta qualsiasi applicazione decentralizzata e resistente alla censura che si possa immaginare.

Buterin era un leader riluttante, ma il tempo gli ha dimostrato di essere stato un buon capo. La sua giovinezza e passione – ed il fatto che Ethereum fosse una così buona idea – lo hanno reso una forza ispiratrice ed il suo impegno per Ethereum rimane indiscusso. 

Negli ultimi anni ha cercato di passare in secondo piano, concentrandosi su Ethereum 2.0, la fase successiva dello sviluppo della piattaforma blockchain, che le consentirà di scalare a livello globale. È rimasto l’unico dei co-fondatori di Ethereum che ancora continua a lavorare direttamente sulla piattaforma.  

MIHAI ALISIE

Mihai Alisie, laureato in Economia cibernetica, si guadagnava da vivere giocando a poker nel suo paese natale, la Romania, quando sentì parlare di Bitcoin. Si è messo in contatto con Buterin nel 2011 ed hanno deciso di creare Bitcoin Magazine, per poi lavorare insieme su Egora, un “eBay decentralizzato” per Bitcoin.

Alisie ha contribuito a stabilire la base svizzera di Ethereum, aprendo un conto bancario per la neonata società di criptovaluta (processo tutt’altro che semplice) e trattando con avvocati e funzionari svizzeri in merito al quadro giuridico fondamentale per la campagna di prevendita (ICO). 

“All’inizio questo era solo un gruppo di persone con grandi idee e grandi ambizioni, non era chiaro che ne sarebbe derivato un vero successo” ha dichiarato. È stato vicepresidente della Ethereum Foundation fino alla fine del 2015, quando ha rivolto la sua attenzione ad Akasha, un framework sociale per Ethereum.

Alisie non è così coinvolta in Ethereum come lo era in passato, ma il suo esperimento sui social network sta prendendo forma e potrebbe persino essere lanciato in tempo da coincidere con Ethereum 2.0.

ANTHONY DI IORIO

Come Buterin, Anthony Di Iorio proviene da Toronto. Egli aveva i soldi della famiglia e si era dilettato nel marketing e nelle iniziative, investendo un milione di sterline in un’attività di perforazione geotermica prima che Bitcoin attirasse la sua attenzione. Ha incontrato Buterin ad un meetup di Bitcoin, che lui stesso ha organizzato nel novembre 2012, ed è stata una delle prime persone alle quali il creatore di Ethereum abbia chiesto di divenire uno dei cofondatori.

Secondo Camilla Russo Di Iorio non sembrava entusiasta come gli altri cofondatori del percorso no profit che Ethereum avrebbe adottato. 

Dopo Ethereum, Di Iorio è stato per un breve periodo Chief Digital Officer presso la Borsa di Toronto. Nel 2018 Di Iorio è entrato nella prestigione lista di Forbes che elenca le prime 20 persone più ricche in criptovaluta, con un patrimonio netto stimato di circa 750 milioni/1 miliardo di dollari.

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AMIR CHETRIT

Buterin ha incontrato Amir Chetrit, cittadino statunitense-israeliano, ad una conferenza d’affari su Bitcoin ad Amsterdam nel settembre del 2013. Quest’ultimo aveva abbandonato la sua laurea in informatica e si era dilettato nel settore immobiliare negli anni precedenti al 2008, quando, come quasi tutti gli altri fondatori – iniziò a dubitare del sistema finanziario tradizionale. 

È entrato in Bitcoin lavorando con la startup israeliana Coloured Coins, un progetto per gestire le risorse del mondo reale come token sulla rete Bitcoin. Anche Buterin aveva lavorato a tal progetto prima di inventare Ethereum; nel dicembre 2013, chiese a Chetrit di unirsi a lui. 

All’incontro dei co-fondatori nel giugno 2014, Chetrit è stato criticato dagli sviluppatori di Ethereum e da altri co-fondatori per la sua mancanza di coinvolgimento in Ethereum, ed ha accettato di dimettersi pur rimanendo formalmente uno dei cofondatorio.

Oggi sostiene vari progetti blockchain, ma rimane una figura di profilo molto basso che non ama la pubblicità.

CHARLES HOSKINSON

Charles Hoskinson voleva essere un matematico, prima di disilludersi di tale professione ed interessarsi sempre più a Bitcoin. Nato alle Hawaii e cresciuto in Colorado, Hoskinson aveva già esperienza nella raccolta di fondi per una prima versione di un exchange decentralizzato quando è stato presentato a Buterin da Anthony Di Iorio. 

È diventato uno dei cinque cofondatori originali di Ethereum e ne è stato “nominato CEO” nel dicembre 2013, assumendo un ruolo di primissimo piano nella creazione della Fondazione svizzera (Ethereum Foundation). Hoskinson è stato un sostenitore di Ethereum sottoforma di società a scopo di lucro, e ciò alla fine ha condotto alla sua partenza. È stato un grande colpo per lui quando gli è stato detto di andarsene, ha dichiarato Camilla Russo.

Hoskinson ha continuato a supportare Ethereum Classic, la blockchain rivale nata dal controverso hard fork di Ethereum nel 2016, e nel frattempo ha lanciato Cardano, che è diventata la sesta più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato al mondo.  

GAVIN WOOD

Il programmatore di computer britannico Gavin Wood è stato introdotto a Bitcoin – e, successivamente, al white paper di Vitalik – dagli evangelisti di Bitcoin Amir Taaki e Johnny Bitcoin. Si è messo in contatto con Buterin offrendosi di scrivere un’implementazione di Ethereum nel linguaggio di programmazione C++. Ha incontrato i primi cinque co-fondatori a Miami, poco prima della conferenza Bitcoin nordamericana nel gennaio 2014, dove Ethereum doveva essere finalmente rivelata al grande pubblico.

Dopo essere stato il primo a mettere in funzione una testnet di Ethereum, ha chiesto un posto di primo piano. Gli altri confondatori furono d’accordo, ma non senza qualche contraccolpo. Nell’aprile 2014, egli ha pubblicato un Ethereum Yellow Paper , con specifiche tecniche ulteriori al white paper di Vitalik. In seguito ha proposto Solidity, un linguaggio di programmazione nativo successivamente adottato con successo da Ethereum. 

“Crede davvero di essere stato uno dei principali costruttori di Ethereum, e gli argomenti a suo favore lo confermano”, ha affermato Russo. “Crede di aver avuto un ruolo ancora più importante in Ethereum di Vitalik”.

Wood ha continuato a lavorare sul codice di Ethereum, tramite Parity, una società che ha fondato assieme alla sua compagna Jutta Steiner, tuttavia ora si concentra esclusivamente sulla Web3 Foundation ed sul suo progetto di interoperabilità blockchain Polkadot, concorrente di Ethereum. 

JEFFREY WILCKE

Un altro programmatore di computer, Jeffrey Wilcke, si trovava nei Paesi Bassi a lavorare su “Mastercoin”, la prima ICO , quando ha sentito parlare di Ethereum. Si è così interessato a tale rivoluzionaria iniziativa che ha deciso di scriverne un’implementazione in linguaggio Go di Google. È stato aggiunto al roster dei cofondatori assieme a Gavin Wood agli inizi del 2014. 

Wilcke aveva iniziato la sua implementazione del software, che in seguito fu ribattezzato “Go Ethereum” e poi semplicemente “Geth”, più o meno nello stesso momento in cui Wood iniziò la sua versione in C++, ciascuno ignaro dell’altro. Avere due implementazioni si è rivelato totalmente casuale. Tuttavia, dopo il controverso hard fork di DAO, e la nascita di suo figlio, Wilcke ha affidato la supervisione di Geth al suo braccio destro Peter Szilagyi.

Ora, con suo fratello Joey, ha uno studio che sviluppa giochi, Grid Games, e recentemente ha messo in vendita parte dell’ETH che ha ricevuto da Ethereum per finanziarne lo sviluppo.

JOSEPH LUBIN

Il più esperto degli otto fondatori, Joseph Lubin si è laureato in ingegneria elettronica ed informatica a Princeton nel 1987. 

Seguì una carriera diversificata nell’ingegneria del software, nella produzione di musica, negli affari e nella finanza prima di interessarsi alle criptovalute e mettersi in contatto con il collega canadese Di Iorio attraverso la Bitcoin Alliance of Canada. Successivamente, è stato presentato a Buterin e gli è stato chiesto di unirsi al gruppo dei cofondatori. Le profonde tasche di Di Iorio e Lubin inizialmente tennero a galla quella che poi sarebbe diventata Ethereum. 

Lubin stava già pianificando una società a scopo di lucro per costruire il livello applicativo della piattaforma quando è stata presa la decisione di rendere Ethereum un’organizzazione non profit.

La società che ha lanciato, Consensys, è diventata un incubatore di altre startup blockchain, ma è stata anche la chiave per reclutare partner di Ethereum, quali JPMorgan, CME Group, Credit Suisse, Banco Santander, ING, Intel e Microsoft.

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