Christine Lagarde: “L’euro digitale non sostituirà la valuta Fiat”

E’ da molte settimane che si vocifera di come l’Unione Europea si stia preparando all’avvento delle criptovalute all’interno della finanza del Vecchio Continente, rispondendo con la preparazione di una sorta di Euro Digitale, unitamente ad una parallela solida legislazione per Bitcoin e criptovalute.

I ministri dell’economia dei principali paesi dell’eurozona, infatti, hanno firmato un documento congiunto che sollecitasse gli organismi centrali ad emettere un regolamento per le nuove tecnologie.

Ma è di pochi giorni or sono una dichiarazione particolarmente interessante del Presidente della Banca Centrale Europea, Christina Lagarde, effettuata mentre si rivolgeva all’Assemblea parlamentare franco-tedesca a Francoforte il 21 settembre scorso.

Le osservazioni di Lagarde

Fondata nel 2019, l’Assemblea parlamentare franco-tedesca è un organo bilaterale composto da 50 membri del parlamento tedesco e 50 membri dell’Assemblea Nazionale francese. Nell’intervento (il suo primo) all’assemblea, Lagarde si è soffermata a lungo sulla necessità di adottare nuove tecnologie digitali nella più grande zona monetaria comune del mondo.

Il sunto del suo intervento, relativamente alle monete digitali, si concretizza quando Lagarde spiega che l’Euro digitale, elemento sul quale sta lavorando la BCE, mai si sostituirebbe in toto alle valuta FIAT vera e propria:

“In un’economia più digitale, dobbiamo anche garantire la forza e l’autonomia dei sistemi di pagamento europei. L’Eurosistema sta perseguendo attivamente iniziative per raggiungere questo obiettivo. Stiamo anche esplorando i vantaggi, i rischi e le sfide operative dell’introduzione di un euro digitale. Un euro digitale potrebbe essere un complemento, non un sostituto, del contante; potrebbe fornire un’alternativa alle valute digitali private e garantire che il denaro sovrano rimanga al centro dei sistemi di pagamento europei “

L’intervento della presidente Lagarde appare in linea con il diffuso parere secondo cui la CBDC (acronimo di Central Bank Digital Currency) al vaglio dei tecnici non sarebbe in concorrenza con l’euro, ma potrebbe tranquillamente coesistere e interagire con l’infrastruttura bancaria attualmente operativa in Europa. Il tutto rientra in un’ipotesi secondo cui la decentralità del potere finanziario, che si allontanerebbe da poche banche “forti”, produrrebbe un elevato miglioramento fiscale e competitivo, dal momento che le banche stesse sarebbero costrette ad adottare strategie migliori.

La sfida crittografica

Nonostante i rischi che comporta la sfida dello sbarco digitale, sottolinea Lagarde, è evidente come sia arrivato il momento che l’Europa abbracci i vantaggi della novità digitale. La presidente della BCE ha infatti osservato:

“Dobbiamo contribuire allo sviluppo del progresso per portare le economie dei paesi europei a un nuovo livello. Allo stesso tempo, dobbiamo affrontare le questioni di sicurezza informatica e protezione dei dati”.

Del resto, la BCE non potrebbe ignorare ancora a lungo la possibilità di produrre una versione digitale della propria moneta, dal momento che in Cina è già in fase di test il proprio yuan digitale, attualmente in fase di sperimentazione  in diverse grandi città del paese.

Qualche giorno fa, del resto, è emerso in rete il documento ufficiale inerente la possibile regolamentazione delle criptovalute nell’Unione Europea . Secondo tale documento, la Commissione Europea propone di regolamentare le criptovalute, security token e stablecoin per analogia con gli strumenti finanziari tradizionali. Tuttavia, la nuova legislazione pare non poter entrare in vigore prima del 2024.

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