Crypto.com sbarca in Formula Uno!

Crypto.com sbarca in Formula Uno. Nella giornata del 3 marzo scorso, la scuderia di Formula Uno Aston Martin ha presentato la propria vettura che parteciperà al Campionato Mondiale di Formula Uno 2021.

La vettura, nata dalle ceneri della scuderia “Racing Point”, una volta svelata ha fatto sobbalzare gli amanti del mondo crittografico: uno degli sponsor principali del mezzo di Sebastian Vettel e Lance Stroll, infatti, sarà il noto Exchange di criptovalute crypto.com , la cui scritta campeggia sulle fiancate.

Dopo anni di assenza dal massimo campionato automobilistico, Aston Martin torna e lo fa evidenziando un importante cambio di strategia dal punto di vista commerciale, aprendosi in pieno al mondo crittografico e facendo la gioia degli appassionati di Bitcoin e criptovalute in genere.

Del resto, la compagnia britannica Aston Martin è stata una delle prime case automobilistiche ad accettare Bitcoin (ma anche altre criptovalute, come ad esempio Ethereum e Ripple) per le vendite.

I famosi modelli di auto di Aston Martin, quindi DB5, DB6, Vantage V8 e V12, possono infatti essere acquistati con Bitcoin e Ethereum secondo la massiccia lista di selezione classica di Aston Martin su Autocoincars.com .

Il precedente con RedBull

Era già successo che una realtà crittografica si affiancasse alla Formula Uno, seppur non in modo così chiaro e perentorio come ha fatto l’exchange Crypto.com.
Infatti, nel 2019, la Red Bull Racing (all’epoca, non a caso, motorizzata Aston Martin) guidata da Max Verstappen e Pierre Gasly, aveva siglato una partnership biennale con la società FuturoCoin, che rappresentava la moneta opensource FTO gestita dalla piattaforma FutureNet.

Tuttavia, gli accordi commerciali risultavano sicuramente meno onerosi da ambo le parti, perché il marchio FTO non appariva sulla vettura, bensì solo sulle uniformi dei meccanici.

Tesla e Bitcoin

Il sospetto è che possa aver avuto un certo impatto sulle scelte commerciali del colosso automobilistico londinese anche la scelta di Elon Musk di poche settimane fa, ovvero quella di annunciare la totale simbiosi della sua azienda di auto di lusso Tesla a Bitcoin, utilizzando ben 1,5 miliardi del proprio capitale per acquisire grosse parti della più nota delle criptovalute.

L’azienda italiana Mazzanti

Una delle prime aziende motoristiche a seguire l’esempio di Tesla, prima ancora di Aston Martin, è stata la Mazzanti, produttrice italiana (la cui sede è a Pisa) di lussuosissime supercar, create quasi unicamente su ordinazione, a costituire vere e proprie opere d’arte per i collezionisti.

Infatti, poche settimane or sono, Mazzanti aveva deciso di lanciare una security token offering (STO) sulla piattaforma di STOKR,  basata curiosamente su Liquid, e non sulla più comune blockchain di Ethereum.

Sulla piattaforma STOKR, infatti, i clienti possono comprare il token MZZ al costo di 1 euro ciascuno, partendo da un investimento minimo di 50 euro per singolo cliente. MZZ , poi, donerà il 50% delle revenue dell’edizione speciale di Evantra Millecavalli R. 

In ogni caso, tutte queste testimonianze non fanno che rafforzare il processo virtuoso che le criptovalute e gli strumenti ad esso connessi stiano operando: grazie ai gesti di aziende come Aston Martin, Tesla e la stessa Mazzanti, infatti, si sta completando quello sdoganamento che vedrà progressivamente Bitcoin e criptovalute far parte sempre più dell’economia di tutti i giorni.

Chissà che all’orizzonte non vi sia qualche altra grande sponsorizzazione sportiva nell’ambito delle criptovalute..

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