Dubai e le criptovalute: un’escalation infinita

Gli Emirati Arabi hanno un’incredibile passione per le criptovalute e la blockchain. Nonostante le transazioni cripto abbiano superato i quindici trilioni di Dollari nel 2021, molti Paesi occidentali sembrano voler mettere regole e freni in modo da limitarne quanto più possibile l’utilizzo e lo scambio. Questo, ovviamente, ha fatto sì che qualcun altro si facesse avanti per riempire il vuoto: gli Emirati Arabi. Da marzo, a seguito delle nuove regolamentazioni, si è creata una vera e propria corsa all’apertura di nuove società o allo spostamento qui di realtà esistenti altrove, basti pensare che l’amministratore delegato di Binance ha deciso di spostare la sede da Singapore a Dubai.

Abu Dhabi e Dubai, dunque, sono diventati dei veri e proprio paradisi per gli addetti ai lavori del settore, sia essi legati al metaverso o agli NFT: si può pagare tutto in cripto, dal ristorante all’acquisto dell’appartamento.

La città più famosa degli Emirati Arabi prende davvero sul serio le criptovalute e il metaverso

Giusto qualche mese fa è stata istituita a Dubai la VARA, acronimo di Virtual Assets Regolatory Autority, ossia un ente regolatore che possa supervisionare e regolare gli scambi che avvengono per mezzo di monete elettroniche o di NfT, gli ormai noti a tutti non fungible token. Come prima cosa, VARA ha concesso a Binance, il celeberrimo exchange di criptovalute, una licenza di virtual asset volta al consentirgli di operare nel territorio, dopo che Binance aveva già ottenuto un’analoga autorizzazione per eseguire il proprio lavoro in realtà come quella del Bahrein e di Abu Dhabi.

Ma la novità non si limita all’istituzione di questo ente regolatore. Ciò che rende unica, per il momento, la realtà di questa autorità regolatoria è il luogo deputato dalla Virtual Asset Regolatory Authority come loro quartier generale. Infatti, la VARA non ha sede a Dubai, o almeno non fisicamente, ma nel metaverso. Come già anticipato, si tratta della prima volta, per un ente di questo tipo, nel mondo delle piattaforme digitali del metaverso.

La scelta è ricaduta su The Sandbox, una delle piattaforme di settore più famose. The Sandbox è legata alla blockchain di Ethereum e permette agli acquirenti di acquistare o vendere lotti virtuali di terreno, di insediarci attività produttive o aziendali, di giocare e di creare guadagni in valute elettroniche. Su questa piattaforma VARA non è la prima realtà importante ad insediarvisi: già Adidas e Atari l’avevano preceduta.

Il grande amore di Dubai per Bitcoin: blockchain, start up ed investimenti, tutto passa attraverso le criptovalute

Per capire quanto Dubai sia legata a doppio filo con il mondo della blockchain e delle cripto, basta vedere come si siano instaurati veri e propri quartieri dediti ad ospitare aziende trasferitesi dall’estero per poter operare nel settore delle criptovalute. Ad esempio, il secondo grattacielo più alto della città, secondo solo al Burj Khalifa, noto per essere il grattacielo più alto del Mondo, ospita all’ultimo piano Crypto Oasis, una realtà che ospita centosettanta start up operanti negli NFT, nei Bitcoin o nel metaverso. Le start up di questo genere sono oltre mille a Dubai. Una delle start up di Crypto Oasis è Rare Abtiquities Token: si tratta di un’azienda che crea NFT delle opere d’arte più famose; inizialmente aveva sede a Londra ma la decisione di spostarsi qui la si ritrova nella maggior disponibilità di finanziatori e investitori appassionati del settore criptografico.

Tanti anche gli italiani che hanno deciso di investire nel settore, proprio a Dubai: si veda ad esempio Salvatore Leggiero, che dopo aver acquistato più di cinquanta appartamenti del grattacielo Stella Maris ne ha venduti la metà facendosi pagare con Ethereum; o la giornalista Patrizia Marin, ambasciatrice di due importanti progetti, uno legato al vino, Wine Crypto Bank, uno legato all’emissione di token che trasformano l’immagine di noti calciatori in simpatiche scimmiette, chiamato WorldCupApes.

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