Facebook cambia idea: da oggi sì agli annunci cripto

Giorni importanti, a livello pubblicitario, per le criptovalute. Il direttivo di Facebook (che da poche settimane ha mutato il proprio nome in Meta), ha acconsentito – dopo un ban durato anni – ad accettare ads sulle criptovalute sul re di tutti i social. Con un occhio particolare agli NFT.

La variazione della policy

Gli uomini di Mark Zuckerberg, negli ultimi giorni, ha emesso un comunicato ufficiale secondo il quale da oggi saranno ammissibili annunci pubblicitari a tema criptovalute. In particolare, potranno fruire di tale possibilità determinati account che già dispongono di certificazioni e licenze di idoneità.
Il mutamento maggiore nella policy di Meta, in ogni caso, riguarda proprio l’ampliamento del numero di licenze accettate dal social, che si alza da 3 a 27.
Con questa manovra, infatti, l’obiettivo di Meta è concedere le sponsorizzazioni solo a coloro che si saranno allineati con una serie di normative: e questo è ben specificato in alcuni passaggi del comunicato.

Ad esempio:
Nel corso degli anni il panorama delle criptovalute è maturato e stabilizzato e ha sperimentato un aumento della regolamentazione governativa, che ha contribuito a stabilire responsabilità e aspettative più chiare per l’industria. In futuro, ci allontaneremo dall’uso di una varietà di segnali per confermare l’idoneità e richiederemo invece una di queste 27 licenze”.
Questa variazione della propria policy, verosimilmente, porterà molte aziende e molti utenti a lanciare pubblicità della propria criptovaluta (o del proprio prodotto crittografico) sull’ex Facebook.

Fino a qualche anno fa, tutto questo non sarebbe stato possibile, data la pesante censura che il maggiore dei social opponeva a questo tipo di prodotto.
Un’azienda, come discriminante alla pubblicazione dell’annuncio, dovrà possedere almeno una tra le 27 licenze ammesse: ad esempio, una di queste è il riconoscimento da parte del dipartimento del tesoro degli Stati Uniti. Se l’azienda dimostra di possedere le carte in regola in relazione a quell’ente, allora potrà pubblicare il proprio ads su Meta.
E questa caratteristica vale per wallet, per testate specializzate e per i più moderni NFT, che necessiteranno quindi di una autorizzazione specifica.

Quali conseguenze per gli annunci su Meta?


Il cambiamento della policy avrà ripercussioni importanti sull’intero settore. In primis, l’apertura è buona cosa per gli NFT, che potranno godere di una vetrina più ampia. In seguito, l’intero settore verrà convogliato all’interno di un network che (tra Meta e Instagram solo per citare i più noti) conta oltre 2 miliardi di utenti, molti dei quali –logicamente – assolutamente neofiti in materia di criptovalute.

Un ex impiegato di Facebook, Henry Love, ora ai vertici della azienda blockchain Fundamental Labs è stato intervistato a tale proposito da CNBC, rilasciando una dichiarazione eloquente:


“Con una maggiore apertura e trasparenza per ciò che le aziende di criptovalute possono fare, vedremo più adozione per l’industria delle criptovalute e il metaverso che mai. Questo è un cambio di passo per l’adozione di massa”.

Da dove arriva il cambio di policy?


Per chi si chiedesse da dove arrivi il cambio di policy da parte del team di Zuckerberg, la ragione è da ricercare in alcuni fattori, primo fra tutti la continua maturazione del settore delle criptovalute, che da più parti trova un costante inquadramento fiscale e legislativo.
In secondo luogo, Facebook aveva prima accarezzato e poi abortito un progetto di propria moneta elettronica (Diem), pertanto accettare sponsorizzazioni di aziende concorrenti non avrebbe avuto troppo senso. Ora, temporaneamente accantonata quell’idea, non ci saranno più conflitti di interesse.

Ma, ne siamo certi, prima o poi Mark Zuckerberg tornerà alla carica con qualche idea in ambito cripto: e chissà che l’accettazione di inserzioni in materia non segni il primo passo in quella direzione.

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