Goldman Sachs offre futures su Bitcoin!

Abbiamo visto, negli ultimi mesi, come molti colossi del settore bancario e finanziario si stessero approcciando con grande interesse al mondo di Bitcoin e delle criptovalute, sintomo del fatto che ormai BTC e blockchain risultino essere punti di riferimento concreto sia per gli istituti di credito che per i risparmiatori.

Goldman Sachs Group Inc., che già nello scorso 2020 aveva ipotizzato l’adozione di una propria moneta elettronica,  sta oggi avvicinandosi ancora di più al mercato dei Bitcoin e delle criptovalute, offrendo – stando alla nota diffusa da Bloomberg – agli investitori di Wall Street un modo per piazzare grandi scommesse.

Che cos’è Goldman Sachs?

The Goldman Sachs Group, Inc. è una delle più grandi banche d’affari del mondo, con sede a New York City e svariate filiali nei principali centri finanziari mondiali (come Londra, Francoforte, Tokyo o Hong Kong).

Goldman Sachs si occupa principalmente di investimenti bancari azionari, di risparmio gestito e di altri servizi finanziari, trattando prevalentemente più con investitori istituzionali (come multinazionali o governi) che non con privati cittadini. E’ famosa altresì per la gestione dei piani di acquisizione e fusioni fra aziende, su sottoscrizioni di titoli di debito, sulla gestione delle risorse finanziarie. È anche autorizzata al piazzamento di titoli di debito del Governo statunitense.

Fondata nel 1869, è quotata al New York Stock Exchange.

Goldman Sachs è un colosso da 32 miliardi annui di fatturato: questo fa sì che le sue scelte, nel mondo finanziario, assumano grande rilevanza.

Goldman Sachs e i futures su Bitcoin

La nota banca d’investimento ha recentemente aperto la negoziazione con contratti a termine non consegnabili, un derivato legato al prezzo di Bitcoin che viene pagato in contanti. L’azienda si protegge quindi dalla famosa volatilità della valuta digitale acquistando e vendendo futures Bitcoin  al Chicago Mercantile Exchange, utilizzando la società Cumberland DRW come partner commerciale. Goldman, che ancora non è attiva nel mercato spot di Bitcoin, ha introdotto questo tipo di opzione a fine aprile.

Risultano significative le dichiarazioni di Max Minton, responsabile delle risorse digitali per l’Asia-Pacifico di Goldman:

“La domanda istituzionale continua a crescere in modo significativo in questo settore e la possibilità di lavorare con partner come Cumberland ci aiuterà a espandere le nostre capacità“. Milton prosegue affermando come il nuovo mercato crittografico “ci sta aprendo la strada per far evolvere le nostre nascenti capacità di criptovaluta regolate in contanti“.

La “comodità” dei futures

Era nell’aria, però, l’idea che Goldman Sachs potesse concedere ai propri clienti ulteriori opzioni per investire, o speculare, sui prezzi delle criptovalute. Anche perché da uno studio è emerso che molte istituzioni finanziarie risultino ancora piuttosto titubanti (o vedano la cosa complicata) nell’effettuare l’operazione di acquisto e conservazione di token da Exchange, preferendo pertanto l’utilizzo di prodotti derivati regolamentati, interfacciandosi con il “classico” istituto di credito.

Va da sé che questi strumenti di investimento potrebbero far confluire nel mercato crittografico fior di nuovi capitali, con effetti però da inquadrare.

Ci potrebbe essere il rischio, infatti, che le logiche speculative degli investitori portino a veloci apprezzamenti (o veloci crolli) del valore di Bitcoin, che eventualmente in qualche caso potrebbero trarre profitto dallo scommettere contro Bitcoin.

Staremo tuttavia a vedere: in ogni caso, di certo l’iniziativa di Goldman Sachs non fa che confermare come Bitcoin faccia ormai parte della macro finanza internazionale.

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