Ha aperto a Roma Coinbar, il primo Bitcoin-cafè d’Europa

Il mondo crittografico, su questo non c’è alcun dubbio, si basa prevalentemente su concetti, in un certo senso, astratti e non tangibili: per certi versi risulta impossibile, infatti, toccare con mano Bitcoin, monete elettroniche o blockchain.

Per cercare di rendere più “tangibili” concetti e operazioni, a Roma si è mosso qualcosa: la città capitolina, infatti, è stata scelta  per ospitare il primo Bitcoin Cafè d’Europa.

Il nome del crypto-bar, infatti, è Coinbar.

Coinbar nel centro di Roma

L’iniziativa è stata promossa dalla società Coinbar, con il suo fondatore e padre del progetto Antonello Cugusi, insieme a Josas, società di broker immobiliari che ha scelto via Barberini, (ubicata nel cuore della Capitale), per aprire un locale dove si potranno scambiare e ricevere informazioni sulle criptovalute.

Le parole di Raffaele Rubin, uno degli artefici dell’idea, sono eloquenti: “Abbiamo pensato ad un meeting point, dove far incontrare le persone che hanno in comune l’idea di voler discutere e scambiare criptovalute”.

Coinbar è “un posto dove poter consumare, prendere un caffè, una birra, un panino, mangiare qualcosa. E dove appassionati di questa nuova valuta, di questo nuovo mondo, possono scambiare idee e opinioni sul tema, in quanto si tratta di un mondo conosciuto ma ancora non del tutto. Rendere fisico qualcosa di assolutamente virtuale. L’idea è anche avvicinare i più scettici.

Coinbar, quindi, mira a rendere fisico un Exchange (fino ad oggi, per forza di cose, virtuale), per definire un luogo in cui sia possibile fare trading in prima persona (appoggiandosi alla piattaforma coinbar) e ricevere assistenza per ottimizzare le proprie conoscenze nell’ambiente crittografico.

Coinbar Roma

L’apertura di luglio

Il già ribattezzato “Bar dei Bitcoin” si può considerare davvero di nuova apertura, dato che ha aperto i battenti per la prima volta il 1 luglio 2020, primo al mondo di una serie di locali facenti parte di un progetto che unisce da un lato la poliedricità di un luogo di ritrovo popolare – in linea con l’economia reale – come un bar-bistrot, coniugato al mondo della tecnologia d’avanguardia (quella, appunto, di criptovalute e bitcoin).

E, stando a quanto si può leggere sul sito ufficiale, il Coinbar di Roma potrebbe essere solo il capostipite di una lunga serie di locali analoghi da aprire in Italia prima e (chissà) in Europa poi.

“Coinbar”, si legge, “è un format replicabile e scalabile e il locale di Roma, realizzato in collaborazione con lo studio internazionale Area-17 con l’idea di adattarsi alla realtà cosmopolita delle maggiori metropoli, è solo il primo di una serie di punti fisici che si intende sviluppare anche in franchising. Vista la natura transnazionale delle criptovalute l’aspettativa è che Coinbar possano essere aperti in tutto il mondo. Il cuore del business rimane l’exchange, che è già online e operativo da un anno e la sua emanazione sul territorio sono i bar-bistrot che caratterizzano il suo elemento disruptive rispetto a tutti gli altri concorrenti.”

Semplice come bere un caffè

Il locale, l’abbiamo detto, è abbinato all’omonimo Exchange: in questo caso, Coinbar, oltre ad offrire i più logici e ovvi servizi consoni ad un “marketplace” di questo tipo , come acquisto e vendita di Bitcoin, Ethereum, Ripple e tutte le altre criptovalute presenti nella rete, si può fregiare di un supporto tecnico e un’assistenza step-by-step per rendere facile l’utilizzo della piattaforma e la compravendita di cripto.

Gli appassionati di Bitcoin e criptovalute non possono che esultare: se un fattore concreto come un bar-bistrot riesce ad avvicinare il mondo cripto al popolo che non conosce l’ambiente crittografico, la strada per l’affermazione di Bitcoin e criptovalute è senza alcun dubbio ben tracciata.

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