Il Senato USA ostacola Bitcoin e criptovalute?

A ridosso di ferragosto, il Senato degli Stati Uniti ha approvato un emendamento al disegno di legge sulle infrastrutture voluto dal presidente Biden che pone qualche nuvola oscura all’orizzonte dell’ambiente dell’industria delle criptovalute.

Il Senato USA, infatti, ha votato a favore dell’emendamento Warner-Sinema-Portman, parallelo al disegno di legge sulle infrastrutture del presidente Biden, ottenendo peraltro una certa maggioranza (68 o voti a favore dell’emendamento contro i 29 contrari), il tutto nella tarda serata di domenica.

L’emendamento Warner-Sinema-Portman risulta essere piuttosto criticato dalla comunità crittografica, dal momento che impone una serie di obblighi di dichiarazione fiscale ad utenti non necessariamente detentori di criptovalute, come miners e informatici sviluppatori di software  in ambito cripto.

Una delle maggiori voci contrastanti con questo emendamento è senza dubbio quello della senatrice Cynthia Lummis,  co-firmataria dell’emendamento opposto a quello approvato, a firma Wyden-Toomey-Luumis: quest’ultimo, nella sua approvazione, avrebbe esentato i pesanti requisiti fiscali che probabilmente ora verranno richiesti alla comunità cripto. Via Twitter, la senatrice ha comunicato il proprio disappunto: “Capisco le posizioni dei miei colleghi. Ma si minerà la futura prosperità dell’economia digitale se non cambiamo la direzione di questo disegno di legge”, ha detto.

Cosa succede ora?

Dopo la votazione, il Senato concede 30 ore di dibattito. L’emendamento, se non ci saranno sorprese, procederà con il suo iter sino a martedì mattina, giornata in cui (al netto di eventuali modifiche concordate nel frattempo) l’emendamento Warner-Sinema-Portman potrà essere convertito in legge.

L’emendamento Warner-Sinema-Portman e le criptovalute

La comunità cripto, come abbiamo detto, è ampiamente contraria all’emendamento Warner-Sinema-Portman a causa della evidente difficoltà di conformazione da parte degli attori sopracitati.

Se il Senato non cambierà la sua posizione su questo emendamento nelle prossime ore, si dovrà studiare un metodo per aiutare miners e sviluppatori a conformarsi. Questa manovra, peraltro, dovrebbe generare  un introito stimato in circa 28 miliardi di dollari nel prossimo decennio.   

Jake Chervinksy, consigliere generale dell’azienda Compound Labs (nonchè una delle voci più critiche in questo dibattito), ha twittato la sua delusione dopo il voto.

“Il Senato ha votato 68-29 per chiudere il dibattito. Volevamo prima votare sull’emendamento Wyden o su un compromesso Wyden-Warner, ma senza fortuna”, ha detto.

Non è mancato neanche l’intervento del noto senatore Ted Cruz , uno dei politici  di più alto profilo che ha difeso l’industria delle criptovalute durante il dibattito sul disegno di legge stesso. In questo dibattimento, Cruz ha affermato che il Senato è “sul punto di approvare una legislazione che sarebbe terribile per la criptovaluta”.

Coloro a favore dell’emendamento Warner-Sinema-Portman non vedono invece alcun tipo di criticità per la nascente industria delle criptovalute. La senatrice Elizabeth Warren ha affermato che il disegno di legge “non è un’imposta diretta sulle criptovalute, è semplicemente un obbligo di segnalazione che è in vigore ovunque. Mi sembra l’approccio giusto”.

Novità, in un senso o nell’altro, in arrivo nei prossimi giorni: staremo a vedere.

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