Jack Ma ammette il potenziale della blockchain

Il fondatore ed ex presidente esecutivo del conglomerato tecnologico multinazionale Alibaba Group, Jack Ma, ritiene che le autorità di regolamentazione mondiali debbano migliorare la legislazione sulle valute digitali in quanto potrebbero creare del valore per l’economia globale.

Le dichiarazioni di Jack Ma

In un recente discorso riportato da Bloomberg, il miliardario cinese ha criticato l’attuale quadro normativo finanziario globale per la sua mancanza di innovazione tecnologica. Egli ha affermato esplicitamente che “i cani da guardia” (epiteto con il quale ha indicato presumibilmente gli attuali governanti) si stanno concentrando principalmente sul “controllo del rischio”, e ciò rappresenta una scelta politica che ha finito per allontanarli dal perseguire qualsiasi tipo di sviluppo, e che raramente essi “prendono in considerazione le opportunità utili a giovani e paesi in via di sviluppo”.

Secondo Jack Ma, gli Accordi di Basilea sono più un “club per anziani” che si preoccupa esclusivamente di risolvere problemi che ormai sono in capo solo dei sistemi finanziari più tradizionali e datati. Paesi come la Cina, che sono ancora considerati “gioventù” nel panorama geopolitico internazionale, dovrebbero adottare più politiche rivolte all’innovazione così da “costruire un ecosistema per il sano sviluppo delle industrie locali”. Nella pratica il noto imprenditore cinese si è calato nei panni dell’araldo di una visione volta maggiormente al futuro delle nuove generazioni.

Di conseguenza stiamo parlando di aree nelle quali le autorità governative di regolamentazione dovrebbero aumentare la loro attenzione, e tra esse è chiaramente ricompreso anche il settore delle valute digitali. Se i cd. “cani da guardia” del mondo si impegnassero davvero a migliorare il loro approccio verso tali tematiche, le valute virtuali (come è anche Bitcoin) potrebbero adempiere ad un ruolo essenziale nella costruzione di un sistema finanziario che verrebbe poi utilizzato per molti decenni a seguire, ha aggiunto Ma.

“La valuta digitale potrebbe creare del valore e dovremmo pensare a come stabilire un nuovo tipo di sistema finanziario attraverso la valuta digitale”, ha dichiarato.

A cosa si riferisce Jack Ma con le sue parole?

Sebbene il fondatore di Alibaba non abbia srealmente pecificato a cosa esattamente si riferisse quando ha usato il termine “valuta digitale“, il background dell’imprenditore lascia presumere che probabilmente non si riferisse proprio a Bitcoin in quanto tale. Qualche anno fa infatti, Ma aveva espressamente avvertito le persone di stare attente e possibilmente lontane dalla criptovaluta più famosa, in quanto sarebbe potuta rivelarsi una delle classiche bolle finanziarie già viste in passato.

Egli in effetti sembrerebbe significativamente più favorevole alla tecnologia sottostante di Bitcoin: la blockchain. L’azienda da lui fondata negli utlimi anni è stata più volte coinvolta in progetti legati alla tecnologia blockchain. Solo l’anno scorso Alibaba ha anche lanciato due filiali DLT (distributed ledger technology) nella metropoli cinese di Shanghai. Inoltre, in recenti dichiarazioni egli ha evidenziato come Alibaba sia l’azienda cinese proprietaria del maggior numero di “brevetti blockchain”.

In base a tali considerazioni, se Ma non si è riferito specificatamente a Bitcoin come valuta digitale “che potrebbere creare del valore”, probabilemtene si stava riferendo al lancio dell’imminente CBDC cinese

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Alibaba ha già collaborato con altre giganti organizzazioni istituzionali cinesi, quali la China Merchant Bank, Tencent ed Huawei, al preciso scopo di sviluppare una “valuta digitale della banca centrale nazionale”. Inoltre, il paese più popolato del mondo ha anche recentemente virato verso politiche marcatamente “pro-blockchain”, e seppur le criptovalute siano vietate in Cina, Bitcoin e le altre risorse digitali vengono ancora scambiate nella regione. Basti pensare come i miners cinesi di Bitcoin ad oggi estraggano la maggior parte dei Bitcoin di nuovo conio di tutto il mondo.

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