L’ETF di Charles Schwab sta per fare il suo debutto

Dopo aver dubitato delle criptovalute per diversi anni, Charles Schwab lancerà il suo “Schwab Crypto Thematic Index” la prossima settimana. Il fondo, che sarà negoziato alla Borsa di New York con il ticker STCE, offrirà un’esposizione indiretta all'”ecosistema crittografico”, ha affermato in una nota Schwab Asset Management, il braccio operativo negli investimenti della Charles Schwab Corporation. 

Charles Robert Schwab Sr. (nato il 29 luglio 1937) è un investitore e dirigente finanziario americano. È il fondatore e presidente della Charles Schwab Corporation, ed ha aperto la strada alle vendite a sconto di titoli azionari già a partire dal 1975. La sua azienda è diventata di gran lunga il più grande commerciante di titoli a sconto negli Stati Uniti. Si è semi-ritirato dalla società nel 2008 quando si dimise dalla carica di CEO, pur rimanendone presidente e maggiore azionista fino ad oggi. A maggio 2021, il suo patrimonio netto è stimato da Forbes in 10,6 miliardi di dollari, rendendolo la 210a persona più ricca del mondo.

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Come funzionerà l’ETF di Schwab

Gli exchange-traded fund (ETF) sono una tipologia di fondi d’investimento, cioè un cumulo di denaro (capitale di rischio) raccolto tramite la partecipazione azionaria dei soci aderenti. Il fondo viene gestito da un manager (detto fund manager o portfolio manager), a cui i soci delegano tutto il potere gestorio sul fondo. L’ETF manager, nel caso degli ETF, investe i soldi raccolti nella compravendita di azioni per esempio di gruppi di corporation a scopo di lucro, guadagnando dall’ottenimento di dividendi o dalla rivendita della partecipazione quando il valore delle azioni cresce. Il profitto generato dalle attività di investimento del fondo viene poi redistribuito ai soci azionisti nella misura in cui avevano in origine investito nel fondo.

Il prospetto di Schwab , che l’azienda ha depositato venerdì presso la US Securities and Exchange Commission, dice in grassetto che il nuovo fondo “non investirà direttamente in criptovalute o asset digitali“.  Piuttosto, almeno l’80% del patrimonio del fondo sarà investito in titoli, come azioni di società che hanno una partecipazione in criptovalute. Ad esempio, il prospetto afferma che il fondo ha attualmente il 44% delle sue attività investite in società di software ed un altro 41% diversificato nel settore finanziario.

STCE può offrire un’esposizione più mirata alle società focalizzate sulla criptovaluta rispetto agli ETF sulla tecnologia blockchain, che possono avere un’esposizione significativa alle società multinazionali coinvolte nella blockchain (ad esempio, Amazon, IBM, Mastercard e altre)”, ha dichiarato David Botnet, capo della gestione dei prodotti azionari di Schwab.

Costi del fondo e competitors

Il fondo avrà una spesa operativa annuale pari allo 0,30%, che risulta essere dunque di tre dollari ogni mille investiti. Ciò significa che avrà “l’ETF legato alle criptovalute più economico disponibile oggi agli investitori“, ha affermato la società nell’annuncio. A titolo di confronto, Bitwise Crypto Industry Innovators ETF (BITQ) addebita lo 0,85% e VanEck, che ha appena presentato una nuova domanda spot di ETF Bitcoin , addebita lo 0,50% sul suo ETF sulla trasformazione digitale.

Tutto ciò si rivela essere un tentativo di ottenere un vantaggio sui competitor che compensi il ritardo sull’entrata in campo. Schwab è rimasta indietro rispetto al suo tradizionale concorrente finanziario, Fidelity, negli ultimi anni. Nel 2019, il CEO di Charles Schwab, Walt Bettinger, si è dimostrato piuttosto sprezzante nei confronti delle criptovalute, definendole “troppo speculative”. Nel frattempo, nel 2019, Fidelity aveva già ottenuto una licenza per gestire i propri Fidelity Digital Asset Services come società fiduciaria a responsabilità limitata nello Stato di New York.

Successivamente, all’inizio del 2022, Bettinger di Schwab ha dichiarato al Dallas Morning News di pensare che c’è “un enorme vuoto” in tema di criptovalute nella sua azienda. Più o meno nello stesso periodo, Fidelity è diventata la prima azienda a consentire ai dipendenti di investire fino al 20% dei loro account in Bitcoin, con vero sgomento di alcuni legislatori anti-cripto.

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