Marina Abramovic punta sugli NFT: gli artisti non resistono alla blockchain

In questi ultimi anni la Crypto Art ha vissuto un vero e proprio boom, basti pensare alle opere vendute per cifre da capogiro, come la gif di Nyan Cat realizzata da Chris Torres, trasformata ora in NFT e venduta per 300 Ethereum presso la galleria d’arte digitale Foundation. Un altro esempio arriva dal Matt Kane, che ha realizzato un’opera che varia in base alla volatilità del prezzo di Bitcoin: si tratta di Right Place & Right Time, composta da una serie di immagini sincronizzate con l’andamento della criptovaluta, rendendola quindi in perpetuo mutamento. Oppure ancora Everydays-The first 5000 days di Beeple, la prima opera battuta all’asta da Christie’s. Insomma, la Crypto Art si sta diffondendo sempre più, per questo non ci stupisce che una pioniera delle esperienze nuove e stimolanti come Marina Abramovic abbia deciso di sperimentarla.

Andiamo a vedere come.

The Hero 25 FPS: la prima opera NFT dell’artista più rappresentativa della performance art

A metà giugno è stato annunciato che l’artista contemporanea Marina Abramovic aveva realizzato la sua prima collezione di NFT: il titolo dell’opera è The Hero 25FPS e consiste in una raccolta di fotogrammi e gif estrapolate dalla sua performance The Hero, del 2001, in cui la Abramovich era in sella ad un cavallo bianco e teneva in mano una bandiera di colore rosso.

Per l’artista era fondamentale ed imprescindibile che gli NFT realizzati fossero quanto più possibile a basso impatto ambientale, proprio per questo motivo il progetto è stato realizzato con CIRCA, la piattaforma artistica con sede a Londra, presso Piccadilly Circus, e la blockchain scelta per riprodurre la performance è Tezos. Dal 25 luglio sarà poi possibile acquistare gli NFT in vendita su CIRCA.

Si tratta di una svolta epocale per l’artista simbolo della performance art: grazie alla blockchain le sue opere potranno rivivere ed essere collezionate dagli appassionati.

L’arte è sempre più legata alla blockchain: tra Crypto Art e NFT

Non si tratta, ad ogni modo, di un caso isolato quello che riguarda la scelta dell’autrice di The Artist is Present: lo sviluppo dell’arte legata all’ambiente della blockchain e, conseguentemente, agli NFT è, infatti, sempre più diffuso. La Crypto Art di fatto è una corrente artistica a tutti gli effetti, che si è iniziata a sviluppare nel 2014 e non ha più smesso di evolvere. I cardini che stanno alla base ti questa tipologia di arte sono sicuramente il concetto di scarsità e quello di autenticità: questi principi sono gli stessi delle criptovalute, e quindi proprio su questo si basa il duplice legame che esiste tra arte e tecnologia blockchain.

Non va poi dimenticato che, sempre grazie alla blockchain, un’opera d’arte può essere convertita in un formato digitale: in questo modo l’opera perde la sua essenza materiale, e viene quindi smaterializzata, così come ogni step necessario per l’acquisto o la verifica dell’autenticità della stessa. Quando si tratta un’opera crypto, invece, l’opera stessa sarà già di fatto digitale, non esisterà necessariamente una sua controparte materiale, dunque, come non necessiterà di un certificato di garanzia, dal momento che le specifiche proprie di contratti e attestati sono già codificate al suo interno. Ad ogni opera Crypto viene associato un particolare NFT che funge da carta d’identità dell’opera, da atto di proprietà e da certificato di garanzia.

Come abbiamo visto in apertura, si tratta di opere sempre più diffuse e sempre più costose: il loro prezzo, infatti, spesso stabilito anche  dal valore di una criptovaluta associata, è in costante aumento, un po’ per la sempre maggiore diffusione delle monete elettroniche con il conseguente interesse di pubblico verso i prodotti ad esse associati, un po’ per la particolarità delle opere stesse, come quelle già citate di Beeple o Kane.

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