Momento d’oro per la DeFi: può durare?

La risposta secondo Andre Cronje, creatore di YFI (yearn finance, una criptovaluta che sta facendo la parte del leone nel mese di agosto, con quotazioni decuplicate in circa venti giorni), è no.

Secondo lui l’esplosione della finanza decentralizzata (DeFi) è al momento guidata dall’avidità ed il suo “boom” non può essere sostenibile, inoltre dovrebbe esserci preoccupazione anche per le enormi somme di denaro che vengono accumulate con la cd. “yield farming”, rendimenti legati ai protocolli DeFi che stanno continuando ad ingigantirsi sempre di più. 

Ciò è quanto è emerso ieri allo Smart Contract Summit edizione 2020. 

Gli argomenti emersi al summit sulla DEFI

“Penso che il motivo per cui c’è un afflusso così massiccio di denaro in questo momento è perché le persone stanno facendo soldi in quantità folli”, ha detto Cronje quando gli è stato chiesto cosa sta guidando la crescita della DeFi dal co-fondatore di Chainlink, Sergey Nazarov.

Ha affermato che le persone che acquistano e vendono token di governance (risorse progettate per consentire alle persone di prendere decisioni sui protocolli DeFi) hanno portato al boom al quale stiamo assistendo.

“Non è un passo sostenibile per la FInanza DEcentralizzata”, ha detto, aggiungendo che i protocolli principali nello spazio DeFi, come Synthetix, Compound e Chainlink, rimarranno ancora in circolazione quando questa “fase dell’avidità” sarà terminata.

Il co-fondatore e CEO di Aave, Stani Kulechov, ha ugualmente condiviso il pessimismo di Cronje: “Quello di cui ho paura è che mentre i protocolli DeFi crescono molto, essi stanno iniziando a pensare anche a come accumulare proprio tutta la ricchezza”, ha detto. “Iniziano a diventare quelle banche dalle quali si è praticamente cercato di scappare.” 

Ma ha altresì notato come gli sia piaciuto il modo in cui le persone utilizzano oggi Aave, un protocollo che consente di guadagnare interessi sui depositi ed al contempo prendere in prestito beni, e ha affermato che il modo migliore per evitare che il problema dei protocolli DeFi eccessivamente grandi sarebbe che alcuni protocolli diversi comincino a “lavorarci assieme senza soluzione di continuità”.

All’incontro era presente anche Kane Warwick, il fondatore della piattaforma di asset sintetici, Synthetix. Warwick ha dichiarato che mentre è sì d’accordo sul fatto che il boom della DeFi sia in parte guidato da un boom “simbolico”, dev’esserci però una “forza potente e sottostante in gioco”.

“Siamo tutti al piano terra di questa riprogettazione dei sistemi finanziari tradizionali in nuovi sistemi decentralizzati”, ha affermato. “Chiunque partecipi raccoglierà ricompense significative qualora decida di dedicarvi il proprio tempo e capitale”.

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Fonte: DefiPulse

Numeri importanti per il settore

La DeFi è esplosa di popolarità quest’anno. Quasi nove miliardi di dollari in criptovaluta sono ora bloccati negli smart contract del settore in questione, un numero che è raddoppiato solo dagli inizi di luglio, secondo il sito di analisi dei dati DeFi Pulse.

Anche la capitalizzazione di mercato della DeFi è esplosa, attestandosi a circa 17,6 miliardi di dollari secondo quanto riporta Coingecko ad oggi. L’impennata degli investimenti ha portato alcuni a credere che potrebbe essere una bolla sul punto di esplodere. Un po’ come quanto successo alle ICO del 2017.

I CEO partecipanti al summit hanno convenuto che ciò che si sta costruendo con gli attuali protocolli DeFi è tuttavia decisamente entusiasmante”. Il progetto “Money Lego“, che consente agli sviluppatori di mettere insieme diversi strumenti DeFi esistenti per crearne di nuovi, è stato uno degli argomenti caldi. Secondo lo stesso Cronje “è fantastico”. “Vedi così spesso persone costruire cose che non avresti mai potuto immaginare, come se qualcuno lanciasse un prodotto che utilizza la tua piattaforma e tu dici, come diavolo ha fatto a pensarci? Poi ne esplori le potenzialità e capisci quanto sia bello”. “C’è molto meno un piano, e molto più un divertimento esplorativo.”

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