Monero Means Money: il film su Monero

In tutto il mondo, come sappiamo, imperversa la crisi sanitaria generata dall’emergenza Coronavirus.

Una delle misure di contenimento più diffuse, nell’intero pianeta, è stata quella di imporre un lockdown totale quasi in ogni parte del mondo.

Tutti in casa, quindi, con abitudini e comportamenti totalmente rivoluzionati.

Chi più chi meno, ci siamo tutti intrattenuti con le serie televisive o con i film in streaming, dal momento che il tempo non ci è mancato.

Uno dei settori maggiormente colpiti è quello della cinematografia, dal momento che le sale, praticamente ovunque, risultano vuote.

Ed è sorprendente pertanto la notizia che arriva dagli Stati Uniti, quando poco prima della chiusura totale del paese c’è stato un film che è andato in sala e –pur con un incasso non particolarmente elevato – ha conquistato il secondo posto tra i film più visti negli USA.

Il titolo del film è caro agli appassionati delle criptovalute, dal momento che è “Monero Means Money”.

Un film sulla privacy

Premettiamolo: questo film si trova quasi in cima agli incassi del botteghino quasi per caso, dal momento che in circostanza di normale distribuzione, non avrebbe riscosso chissà che successo.

Tuttavia, per gli appassionati di monete elettroniche, può essere interessante sapere che Monero Means Money altro non è che un film indipendente basato sulla moneta Monero (XMR) , costruito sulla ripresa di un seminario di Daniel Kim, un noto investitore in criptovalute, che per 88 minuti spiega le qualità di Monero, basandosi prevalentemente sulle caratteristiche legate alla privacy.

Kim dichiara che lo scopo dell’ opera è quello di “aumentare la consapevolezza sulla privacy elettronica e finanziaria.

Un’opportunità per promuovere Monero

La data di uscita di metà aprile è tutto fuorchè casuale: il regista e produttore del film, tale Justin Ehrenhofer, ha spiegato che la pellicola è stata realizzata in fretta e furia proprio per sfruttare il momento di totale assenza di lungometraggi nei cinema.

Ha infatti dichiarato: “Ho dato un’occhiata risultati al botteghino per il fine-settimana del 20 marzo, perché ero curioso di vedere se fossero presenti dati sulle vendite dato che i cinema statunitensi sono chiusi.

Ho compiuto delle ricerche sui principali film di quella settimana, e ho scoperto che avevano stretto collaborazioni con i cinema per delle proiezioni digitali. Ho pensato che sarebbe stata un’opportunità irripetibile di girare un film che sarebbe finito alla prima posizione del botteghino statunitense. […]

Crediamo che il film abbia raggiunto l’obiettivo prefissato di incrementare la consapevolezza su Monero, sui diritti sulla privacy e sui cinema in difficoltà.”

Pertanto, il successo di cui sta godendo Monero Means Money non è ovviamente legato ai miseri 3430 dollari di incasso, bensì alla notorietà che ha acquisito per questa abile mossa di marketing. Peraltro, pare che il film sia già disponibile gratuitamente in rete.

Monero

Cos’è Monero?

Per l’occasione,  è bene ricordare che cosa sia Monero: nonostante non sia famosa e diffusa come Bitcoin, Monero (abbreviato in XMR) è una delle cripto monete ormai stabilmente nella top 20 dei listini mondiali delle monete elettroniche.

Ad oggi possiede una capitalizzazione di oltre 1 miliardo e 100 milioni di dollari

Monero è una criptovaluta opensource che fa di sicurezza, privacy e irrintracciabilità le sue doti principali.

Il livello di riservatezza per chi ne fa uso, rispetto a Bitcoin, è estremamente più elevato: grazie all’algoritmo Cryptonote su cui è basata, nelle sue transazioni non è possibile risalire né al mittente all’importo, contrariamente a tutte le altre criptomonete.  

Un livello di privacy talmente estremo da meritare un film al cinema: Monero Means Money, appunto, nei pochissimi cinema al mondo rimasti aperti.

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