Nel Parlamento Italiano nasce l’intergruppo “Valute Virtuali e Blockchain”

Abbiamo visto come in questi mesi le istituzioni stiano sempre più interessandosi in materia di valute virtuali e monete elettroniche, alla ricerca da un lato di trovare una legislazione consona, dall’altro di sfruttare e ottimizzare al meglio le nuove tecnologie blockchain.

In Italia, finalmente, un avvenimento concreto: dopo svariati proclami dalla Bce, dopo che istituti tradizionali come Banca Generali hanno stretto accordi su temi come blockchain e criptovalute (nonché dopo che lo Stato si è esposto col cashback sui pagamenti elettronici),  questa settimana è nato un intergruppo parlamentare ad hoc, chiamato “Valute Virtuali e Blockchain”.

Parlamento Italiano e blockchain

Il capostipite del progetto è il deputato del Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze Davide Zanichelli,  che nell’iniziativa ha raggruppato circa una ventina di parlamentari. Le sue dichiarazioni verso la nuova tecnologia sembrano essere promettenti : “Dobbiamo giocare d’anticipo come sistema Paese per assumere un ruolo da protagonisti nel cogliere l’opportunità di un fenomeno, quello delle monete virtuali, che inevitabilmente si imporrà a livello globale“, ha infatti commentato dopo l’ufficializzazione del neonato gruppo.

Per poi aggiungere: “Le valute virtuali, anche grazie a precisi accorgimenti, come il codice sorgente open source, sono riuscite a costituire su internet aspetti di fiducia che le caratterizzano come una delle monete del futuro, al pari e non meno delle valute tradizionali“.

Del resto, lo sviluppo della Blockchain, lo sappiamo bene, è un passo fondamentale utile all’industrializzazione del futuro, da Zanichelli definita come “fattore che fa prevedere una vera e propria rivoluzione nel futuro prossimo“.

La legge di bilancio 2019

Fino ad ora, la principale testimonianza della considerazione della blockchain da parte del nostro Sistema-Stato era stata tracciata all’interno della Legge di Bilancio 2019: in quella occasione, infatti, era stato previsto lo stanziamento di fondi per la promozione e lo sviluppo di progetti basati sulla Blockchain, sull’Intelligenza Artificiale e sull’Internet of Things. Erano stati previsti infatti investimenti per una cifra pari a quarantacinque milioni di euro, per la formazione di un fondo ad hoc con un’erogazione di 15 milioni di euro per ogni anno: 2019, 2020 e 2021, con l’obiettivo di accrescere la competitività e la produttività del sistema economico, in linea con quanto stabilito nel programma Industria 4.0.

A questa iniziativa, oggi, fa seguito la costituzione dell’intergruppo parlamentare.

La blockchain nella pubblica amministrazione

Del resto, la blockchain era già saldamente diventata una presenza fissa all’interno delle PA italiane: basti pensare, ad esempio, alla Regione Lombardia, che l’aveva utilizzata per estendere un programma per l’estensione degli asili; o all’Università Bicocca di Milano, che da tempo la utilizza per garantire agli studenti validità e integrità di documenti e certificati ufficiali sul web.

In ogni caso, comunque, la costituzione di un intergruppo parlamentare non può che corrispondere ad un ulteriore passo avanti da parte degli organi centrali, fondamentale per la crescita della blockchain nel nostro paese.

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