Nervos: un nuovo protagonista nel palcoscenico cinese

Il gigante asiatico sta avanzando nell’esplorazione delle opportunità che la blockchain può offrire. Dall’approvazione della tecnologia stessa (fatta dal presidente cinese nell’ottobre 2019) al lancio della Blockchain Service Network (BSN) quale piattaforma di sviluppo, sembra che la Cina sia destinata ad essere il leader a livello globale in questo campo.

Blockchain: il caso cinese

L’apertura mostrata da questo governo ha colmato l’incertezza che di solito circonda le politiche cinesi legate alla blockchain del recente passato. Essa ha aiutato a superare i vincoli operativi che preesistevano, per puntare ad una vera adozione in un mercato altamente competitivo e diluito.

Da Huawei, un membro della BSN che aveva collaborato con le autorità di Shenzhen per accelerare l’adozione della blockchain in città, passando per la fatturazione elettronica blockchain di Tencent, al sistema blockchain di tracciabilità di Alibaba, i principali giganti della tecnologia asiatica stanno dimostrando un crescente impegno nel settore. Xi Jinping ha fissato l’obiettivo di accelerare lo sviluppo tecnologico di questo tipo di strumenti in applicazione ad una vasta gamma di settori industriali.

L’incertezza normativa che circonda attualmente la blockchain negli Stati Uniti, ha portato ad una battuta d’arresto per molti progetti nel paese, e la Cina offre invece una tendenza opposta allo scopo di riempire gli spazi lasciati dai competitors occidentali.

Approccio tecnologico sostenuto da Nervos

Secondo i dati di GitHub, Nervos, Tron e NEO hanno dominato l’attività di sviluppo dal 2019 al 2020, lasciando dietro di sé altri importanti attori del palcoscenico cripto quali Qtum, VeChain ed Ontology.

Nervos (CKB) crede che gli attuali modelli criptoeconomici adottati per i protocolli di “livello uno” (con i token secondari che ne sfruttano l’infrastruttura per fungere da pagamento di commissioni o requisito di staking) potrebbero essere migliori.

L’idea resta quella che un approccio a più livelli è il modo migliore per costruire un sistema complesso, anziché caricare interamente un singolo strato onnicomprensivo. Una blockchain di livello 1 pubblica, sicura, neutrale e decentralizzata, sulla quale fanno affidamento reti di secondo livello più piccole ed appositamente progettate per adattarsi meglio a specifici contesti.

In breve, Nervos mira ad essere l’infrastruttura per archiviare le conoscenze più preziose, sulla quale costruire un ecosistema di secondo livello in grado di eseguire transazioni in maniera più fulminea ed efficiente.

Uno dei vantaggi di un’architettura a strati è che lo strato fondamentale può essere mantenuto neutro, consentendo allo stesso tempo agli strati superiori personalizzazioni che si adattino specificatamente alle diverse condizioni normative dei relativi diversi paesi e regioni. In Cina la maggior parte delle applicazioni blockchain sono ad oggi basate su blockchain autorizzate e non decentralizzate, questo per motivi di regolamentazione. Il supporto politico alla tecnologia in parola condurrà sempre più aziende ad entrare nello spazio blockchain e ad ulteriori tentativi di evoluzione. 

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Nervos nel mercato globale

Fino ad oggi è stato complicato per le società occidentali prosperare nel paese asiatico a causa di una comprensione limitata del mercato, della cultura e della concorrenza. Nervos vuol intercettare questi attori occidentali esclusi, ospita numerosi Meetup e communities per guidare l’ecosistema degli sviluppatori. Viene ad oggi sostenuto da un programma di sovvenzioni da milioni di dollari ed un DAO sostenibile che finanzi democraticamente i progetti dell’ecosistema. Nervos tiene alla propria conformità con la normativa cinese, fino al punto di essere divenuta partner commerciale di una delle maggiori banche cinesi, la China Merchants Bank International.

Molteplici progetti anche meno noti si stanno adeguando alla nuova tendenza, introducendo nuovi prodotti ed infrastrutture che analizzino l’impatto generazionale della tecnologia, soprattutto con riferimento ai servizi finanziari decentralizzati (DeFi) dei quali vi abbiamo già parlato in un altro articolo.

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