Possono i governi applicare un ban a Bitcoin?

Sin dalle origini nel 2009 serpeggiano preoccupazioni sul fatto che sia solo una questione di tempo prima che sulla criptovaluta Bitcoin cali un “ban” dai governi di tutto il mondo.

Bitcoin viene spesso citato come una minaccia per i sistemi monetari tradizionali, in quanto avrebbe il potenziale di pregiudicare il controllo che le banche centrali hanno sull’offerta di moneta. Ulteriori preoccupazioni poi sorgono sul fatto che Bitcoin possa facilitare il ​​traffico di droga ed il riciclaggio di denaro, a causa della sua natura pseudo-anonima.

Quanto è realmente fattibile un ban a Bitcoin?

La domanda se Bitcoin possa o meno essere bandito ha già una risposta dal momento che la criptovaluta più famosa è già stata “ufficialmente bandita” in diversi paesi. Questi paesi includono Algeria, Ecuador, Egitto, Nepal e Pakistan.

Molti altri, tra cui l’Arabia Saudita e Taiwan, hanno introdotto invece un divieto parziale sulla criptovaluta, in genere bloccando le istituzioni finanziarie che trattano o facilitano le transazioni in Bitcoin.

Finora, la stragrande maggioranza dei paesi che hanno limitato l’uso di Bitcoin o lo hanno bandito completamente, sono relativamente molto in basso nell’indice di democraticità dell’Economist, o addirittura sono considerati democrazie imperfette se non peggio.

Situazione negli USA

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha preso una posizione tendenzialmente negativa sulle criptovalute, affermando lo scorso anno di “non essere un loro fan” e descrivendo il loro valore come “basato sul nulla”.

Tuttavia, il rischio di un divieto generalizzato di Bitcoin negli Stati Uniti è altamente improbabile, a causa dei recenti sforzi di diverse lobby a favore della criptovaluta ed un positivo cambiamento avvenuto negli orientamenti dei responsabili politici.

Ad ogni modo, imponendo severi requisiti normativi all’ecosistema di Bitcoin, un paese potrebbe rendere molto difficile il commercio e l’utilizzo della criptovaluta, senza ufficialmente vietarla.

Rimane dunque un rischio palpabile che gli Stati Uniti possano reprimere le criptovalute come Bitcoin, costringendo le aziende ad eseguire una compliance normativa che renda di fatto applicato un veto in tal senso, però, ciò comporterebbe un serio costo economico.

Bitcoin è troppo radicato nel sistema finanziario statunitense, sia culturalmente che tecnologicamente, per essere bandito“, ha dichiarato Marshall Hayner, CEO di MetalPay. “Significherebbe chiudere istituzioni che sovrintendono a miliardi di dollari di asset, perdere decine di migliaia di posti di lavoro, inviare innovazione all’estero ed alimentare un mercato nero per Bitcoin“.

Far rispettare il ban sarebbe il compito più delicato

Sebbene sia chiaro che è del tutto possibile per un governo vietare Bitcoin, in realtà imporre un divieto sarebbe difficile, se non impossibile, in molti paesi. A meno che il governo non eserciti uno stretto controllo sull’intera rete Internet, le persone saranno quasi certamente in grado di scaricare il software del portafoglio Bitcoin, ed eseguire per conto proprio un nodo in grado di completare le transazioni col minimo sforzo.

Ciò è dimostrato dal fatto che nella maggior parte dei paesi che hanno elevato questi divieti, c’è ancora un numero decisamente significativo di che transano mediante moneta digitale. Secondo un rapporto dell’anno scorso di We Are Social, circa il 4% degli utenti Internet in Egitto possiede attualmente criptovalute, mentre la piattaforma di monitoraggio del mercato delle criptovalute CoinMarketCap ha individuato nel Pakistan uno dei paesi demograficamente in più rapida crescita nel nell’adozione della criptovaluta (ciò per quanto riguarda il primo trimestre 2020).

Va notato come anche in paesi con controlli Internet rigorosi, una moltitudine di strumenti informatici riuscirebbe ad aggirare questo tipo di restrizioni rendendo inutile gli sforzi di monitoraggio centrali. Dopotutto, è incredibilmente difficile imporre un divieto di Bitcoin quando praticamente chiunque può accedere alla blockchain di Bitcoin tramite il satellite che Blockstream ha reso operativo, e che richiede il semplice utilizzo di un’antenna dal costo contenuto.

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Gli Stati Uniti potrebbero mettere in atto restrizioni più severe per l’acquisto e la vendita di BTC, ma un divieto assoluto sarebbe impossibile da far rispettare“, ha concluso Hayner.

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