Accordo milionario tra Red Bull e Bybit: 150 milioni di dollari dal cripto sponsor

Che al mondo dello sport piaccia la tecnologia blockchain non è certo un segreto. In questi ultimi tre anni è un susseguirsi di news su nuove sponsorizzazioni di squadre di calcio o di football, di partnership tra aziende sportive e exchange di criptovalute, di NFT creati per i più noti atleti e di Fan Token realizzati per le diverse società. Il pubblico degli eventi sportivi è certamente più avvezzo, rispetto alla media, a operare in line, basti pensare al business delle scommesse ad esempio, sempre più in crescita e quasi unicamente tramite bookmakers on line oramai. Questo è senza dubbio uno dei motivi che spinge, sempre più spesso, il comparto degli asset digitali verso sponsorizzazioni o operazioni commerciali con le società dello sport, sia in Italia che all’estero.

Tra gli sport, poi, che si sono avvicinati maggiormente al comparto delle monete elettroniche troviamo ovviamente il calcio in Italia e il football negli Stati Uniti (basti pensare allo scorso Super Bowl), ma troviamo anche, e forse ancora con maggior entusiasmo verso questo tipo di tecnologia, il motor sport più celebre di tutti, ossia la Formula 1.

In particolare, è di questi giorni la notizia che coinvolge uno dei maggiori team di monoposto, la Red Bull, circa una sponsorizzazione milionaria proveniente da una piattaforma cripto.

Andiamo a scoprire insieme di che cifra da capogiro stiamo parlando.

Red Bull e la passione per il mondo delle monete elettroniche

La scuderia legata all’omonimo energy drink più, famosa per i suoi spot pubblicitari irriverenti, non è nuova alle partnership con i colossi delle cripto monete. Già nel 2019, infatti, la Red Bull Racing aveva stretto un accordo di sponsorizzazione, della durata stimati di due anni, con FuturoCoin, una società di cripto valuta che proponeva una moneta opensource chiamata FTO e gestita dalla piattaforma FutureNet. In questo caso gli accordi commerciali prevedevano che il marchio fosse presente solo nelle uniformi del team di meccanici, e non nella vettura, facendo capire che non si trattava certo di una sponsorizzazione con troppi zeri.  Un paio di anni dopo, invece, un altro sponsor appare nel team Red Bull, quello di Tezos, una delle blockchain più note del web: in questo caso la collaborazione tra le due aziende prevede che Tezos realizzi per la scuderia di Chris Horner degli NFT, gli ormai ultra noti token non fungibili, che possano poi essere venduti ai fan, come veri e propri pezzi unici da collezionare.

Vista la proficua collaborazione instaurata con la realtà digitale delle cripto monete, Red Bull ha deciso di allargare il cerchio, aggiungendo come main sponsor Bybit: l’obiettivo della collaborazione è quello di creare un maggior coinvolgimento con i tifosi della scuderia automobilistica, attraverso la creazione di token specifici. Secondo indiscrezioni l’accordo tra le parti prevede una durata di tre anni, per un valore di quarantaquattro milioni di Euro l’anno. Se la durata dovesse rivelarsi corretta, si tratterebbe di un accordo da circa centocinquanta milioni di Euro, che lo renderebbe di fatto il più ricco contratto di sponsorizzazione realizzato da una società di criptovalute.

Bybit è una piattaforma di trading di criptovalute, fondata nel 2018 e con sede a Singapore. Nel novembre dello scorso anno è diventata lo sponsor principale della nazionale di calcio argentina.

Formula 1 e criptovalute: un’accoppiata davvero vincente

La passione che lega il mondo dei motori a quello delle cripto non è legata sollo al team Red Bull.

Infatti, a marzo dello scorso anno Aston Martin aveva annunciato che uno dei sui sponsor principali sarebbe stato proprio Crypto.com, il più famoso exchange di moneta elettronica. Non sorprende, comunque, che sia stata proprio Aston Martin ad inaugurare questo binomio motori – blockchain: di fatti, la casa automobilistica è stata tra le prime ad accettare pagamenti in Bitcoin.

Successivamente, Crypto.com, contento dei risultati ottenuti nel circus delle monoposto, ha deciso di diventare uno dei main sponsor del Campionato del Mondo di Formula Uno, realizzando NFT ad hoc.

Pare proprio che le quattro ruote non possano più fare a meno di Bitcoin e soci.

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