Sondaggio: crescono i nuovi appassionati alle criptovalute

Secondo un sondaggio Twitter, la maggior parte dei partecipanti alla comunità cripto hanno fatto il loro ingresso nel settore ormai più di tre anni fa, tuttavia, l’anno trascorso ha anche attirato molti nuovi investitori, sollevando il dubbio se ciò derivi o meno dalla ormai nota mania per la DeFi.

La maggior parte dei votanti in un recente sondaggio ha indicato di essere entrata nello “spazio delle criptovalute” più di tre anni fa. Al contrario, il 9,4% ha affermato di essersi appassionato solo negli ultimi tre mesi, proprio in corrispondenza del boom della DeFi (finanza decentralizzata).

Sebbene la comunità delle criptovalute sia emersa in tempi relativamente recenti (con la creazione di Bitcoin avvenuta nel 2009), rimane un campo in continua crescita che attrae nuovi partecipanti grazie alle sue caratteristiche davvero uniche. Un recente sondaggio mirava a far luce su quando effettivamente i votanti avessero fatto il loro primo passo all’interno di questo contesto.

I numeri del sondaggio

Come indicano i risultati finali, la maggioranza (42,9%) dei partecipanti ha affermato di essere in questo settore da ormai oltre tre anni (potremmo dire un periodo che giunge fino a circa il precedente cripto-boom: quelle per le ICO). Un risultato che tutto sommato potrebbe anche essere stato in qualche modo prevedibile, dato che quella particolare opzione coglie il lasso di tempo quantitativamente più consistente. Basti pensare che chiunque sia entrato in gioco dal lancio di BTC (nel 2009) fino all’estate del 2017 rientrerebbe in questa categoria.

Il secondo periodo di tempo più ampio (1-3 anni) ha raggruppato il 33,5% di tutti i voti raccolti. Gli appartenenti a questa seconda categoria hanno vissuto tempi veramente instabili, in termini di prezzo. Essi infatti hanno potuto assaporare le alte vette del boom ICO con relativo aumento parabolico dei prezzi iniziato appunto tre anni fa, ed il successivo mercato ribassista che li ha attanagliati per almeno un paio d’anni fino alla successiva rinascita del mercato.

Il 14,2% che ha scelto la risposta “meno di un anno” ha visto infatti un massiccio aumento di prezzo nell’ottobre dello scorso anno a seguito delle notizie positive giunte dalla Cina. Ed ha anche assistito ad un altro vigoroso sviluppo dei prezzi, ma questa volta nella direzione opposta. Il mercato è infatti crollato di oltre il 50% in poche ore durante le vendite di metà marzo in piena crisi pandemica da Covid-19.

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dati Google Trends

Che dire della tendenza più calda del 2020?

Forse è lecito ritenere che una parte significativa dei membri della comunità che sono entrati nell’ultimo anno ed in particolare negli ultimi sei mesi siano stati attratti dalla tendenza più calda del momento: la finanza decentralizzata (DeFi).

Sebbene la DeFi non sia una creazione del 2020, essa è esplosa in popolarità solo negli ultimi mesi, soprattutto con la crescita della yield farming.

Gli investitori stanno accumulando molti tipi di criptovalute in vari protocolli che fanno la loro comparsa settimanalmente e talvolta anche quotidianamente. Questi progetti attirano nuovi partecipanti offrendo ricompense elevatissime in cambio dello staking delle relative monete. Va da sé che il totale del valore congelato nei protocolli DeFi sia salito da circa 500 milioni di dollari del marzo 2020 ad un massimo storico registrato a settembre di quasi dieci miliardi.

Con questi numeri, non è così sorprendente scoprire come alcuni dei commenti fatti sotto il sondaggio indichino quale miccia che ha fatto esplodere l’aumento di flussi di denaro proprio la yield farming ed il relativo incasso dei profitti dalla DeFi.

Questa particolare mania ricorda esattamente la situazione che c’era durante il summenzionato boom delle ICO nel 2017. Quella tendenza è esplosa piuttosto violentemente, con la conseguenza che molte persone hanno perso i loro fondi. Bisognerà allora rendere ben consapevoli i nuovi investitori che i rischi derivanti dall’allocare fondi in questi progetti sono diversi, anche se i guadagni a prima vista possono sembrare decisamente allettanti.

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