Il Texas chiede di aggiungere le criptovalute alla Costituzione di Stato

Il crescente e costante impiego degli asset digitali nella vita quotidiana è qualcosa di innegabile ormai anche se si sa, le criptovalute sono divisive, c’è chi le osanna e che li teme, chi ne vede il potenziale e chi non ne capisce l’utilizzo: quando un argomento è complesso è normale che generi dibattito, anche in campo politico. Infatti, se da un lato troviamo Biden, il Presidente degli Stati Uniti, che non fa certo mistero della sua avversione verso la materia, dall’altro troviamo il partito repubblicano che chiede invece a gran voce di favorirne la crescita. Nello specifico, nel Texas ne stanno richiedendo l’inserimento nella Costituzione. Andiamo a scoprirne di più.

Il Lone Star State e la passione per gli asset digitali

Non è certo una novità, comunque, che lo Stato del Texas sia così propenso all’uso delle monete elettroniche e che addirittura insista affinché vengano inserite in costituzione. Infatti, già a inizio di quest’anno il sindaco di Austin, Steve Adler, si era espresso in maniera favorevole circa la possibilità di entrare nel mondo della tecnologia blockchain e del web 3: questa scelta è certamente dovuta alla volontà di rendere le cripto più accessibili a tutti i cittadini, ma è in parte legata anche al fatto di avere in città un numero considerevole di società legate al settore della blockchain.

Non si tratta solo di Austin, comunque: in tutto il Texas si ha un atteggiamento cripto friendly. Il senatore repubblicano dello stato, Ted Cruz, non ha mai smesso di sostenere la sua posizione favorevole nei confronti della blockchain e delle monete elettroniche, definendo una pessima idea quella di puntate su una valuta digitale di Stato, che di fatto andrebbe a limitare la libertà essendo maggiormente controllata.

Infine, queste esternazioni entusiaste nei confronti del settore cripto e blockchain hanno fatto sì che nel territorio texano si stabiliscano un numero considerevole di miners di cripto, date le enormi riserve energetiche presenti, spingendo verso la direzione di hub mondiale per i cripto asset: basti pensare che nel maggio dello scorso anno è stata qui approvata una legge, la Virtual Currency Bill, che punta a rendere più agevoli gli investimenti in questo settore.

Tutto questo va, oltretutto, inserito in un contesto più ampio, quello degli Stati Uniti nella loro interezza, in cui le criptovalute stanno avendo un momento di forte crescita, nonostante l’amministrazione Biden non abbia fatto nulla per nascondere la poca propensione verso la materia in questione, basti pensare all’Infrastructure Act, una legge recentemente approvata e che prevede una tassazione importante per i guadagni ottenuti dagli investimenti in asset digitali.

Criptovalute in costituzione: una vera e propria dimostrazione del valore delle monete elettroniche

Come abbiamo visto, data la situazione attuale nello Stato del Texas, ormai diventato un hub di mining forte e consolidato, e considerando la posizione dei repubblicani a riguardo, la notizia di voler inserire le valute elettroniche nella costituzione di stato non giunge del tutto inaspettata, pur restando un passo notevole verso la sempre maggior accettazione delle criptovalute in tutti i settori.

La volontà di avere una struttura crittografica efficiente ed efficace è dovuta soprattutto all’intenzione di consentire ai cittadini la possibilità di detenere e usare asset digitali, nel modo più agevole possibile: ecco perché gli esponenti del Partito Repubblicano del Texas chiedono che le criptovalute vengano inserite all’interno del testo della Carta dei Servizi di Stato, per far valere il diritto personale di utilizzare e possedere senza vincoli e impedimenti le valute scelte da ciascuno.

Così facendo, ovviamente, aumenterebbero anche gli investimenti delle realtà del settore all’interno del territorio statale, generando un volume di affari senza precedenti. Di contro, gli oppositori temono un sovraccarico della rete elettrica, qualora aumentasse ancora l’interesse e l’uso delle valute elettroniche. Sta di fatto, che comunque, qualsiasi decisone verrà presa nello stato dei cowboy, la cavalcata delle cripto non sembra arrestabile.

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