A tu per tu con il country manager di Revolut Italia

In esclusiva per comprarebitcoin.com abbiamo raggiunto il neo Country Manager Italia di Revolut – George Thomson – per farci raccontare i dettagli di questa italian Revolut-ion!

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Ciao George, il prodotto Revolut lo abbiamo analizzato nel dettaglio in questo articolo ma vorremmo saperne di più: la mission è più combattere le banche o più creare un sistema di pagamento integrato con trading, crypto, gestione denaro e assicurazione?

Di base non siamo contro le banche ma l’obiettivo di Revolut è quello di creare qualcosa di valore per l’utente e sicuramente siamo d’intralcio, per le banche. Questa non era la nostra missione principale ma è diventato un effetto collaterale, diciamo. La nostra missione principale è quella di creare un qualcosa Beyond Banking, come dice il nostro motto, che ti aiuta per tutti i servizi finanziari. Nella nostra visione un cittadino del mondo globalizzato può viaggiare e gestire tutte le sue finanze in modo semplice, da qualsiasi location, senza pagare fees esorbitanti. Conto corrente, trading, investimenti, cambio-valute, assicurazioni, prestiti, tutto integrato nello stesso posto.

“Getting shit done”, la tua job description su Linkedin lascia intendere che sei un tipo piuttosto operativo eheh. Come è iniziata la tua avventura con Revolut e quali sono le prime task che senti di dover completare al più presto?

Sono arrivato a Revolut in un modo abbastanza particolare. Non stavo cercando lavoro ma in passato avevo lavorato in grandi società (Deloitte, IBM ecc.) nel campo dei servizi finanziari classici. La cosa era un po’ frustrante per me e avevo quindi deciso di lasciare questo mondo. Per un anno e mezzo ho viaggiato, vivendo dei miei investimenti e del mio blog. Ogni volta che qualcuno mi chiedeva delucidazioni su questa mia scelta di vita nomade, rispondevo sempre che sarei tornato a lavorare in un campo classico, con ritmi normali, solo per un’azienda innovativa con una missione ben precisa. Dato che viaggiavo e utilizzavo Revolut ogni giorno, la citavo sempre come esempio. E quando mi è capitata l’occasione di gestire l’espansione di Revolut in Italia l’ho quindi afferrata. Tra i miei primi compiti c’è un’integrazione nostra nei vari network, ecosistemi, start-up e fintech. Stiamo poi traducendo app e sito in Italiano, perché la barriera linguistica ci sta danneggiando. E stiamo trovando delle partnership con delle società che possano aiutarci a crescere in maniera simbiotica.

https://www.comprarebitcoin.com/revolut/

Da sempre nel Fintech, sei stato per anni anche un Popular Investor di eToro. Raccontaci qualcosa di te e sulle tue passioni oltre il fintech. Nome inglese ma cuore italiano?

Si, è da tanto che giro nel fintech. Da quando avevo 13 anni ho iniziato a “giocare” con azioni ed investimenti. Poi all’università sono entrato nel programma popular investor di eToro, cosa che faccio tutt’ora. Oltre questo, sono del tutto inglese si: genitori entrambi inglesi anche se sono nato in Italia, nel Chianti. Poi mi sono trasferito a Londra per studiare e lavorare ed ora dopo il mio annetto e mezzo in giro per il mondo ho deciso di tornare in Italia per sviluppare lo spazio fintech italiano.

Quali sono i vantaggi principali di Revolut per chi fa trading?

In realtà ancora non abbiamo una funzionalità trading, che arriverà a breve, ma ci sono comunque dei vantaggi. Ad esempio, usando eToro o altre piattaforme simili si gira sempre in dollari, perdendo soldi su conversioni di valute e fees. Con Revolut io posso invece convertire i soldi in dollari senza perdere un centesimo e poi mandarli alla piattaforma che opera in dollari. Quindi posso fare trading in qualsiasi valuta, senza alcun tipo di attrito.

Quali sono le altre tipologie di utente a cui Revolut risolve problemi? I manager sempre in viaggio?

Noi siamo partiti come Carta Viaggi per evolverci sempre più. La carta all’inizio faceva quasi completamente cambi-valuta ma tra i vantaggi c’era già una user experience fantastica. Ora ci stiamo un po’ spostando da questo focus, verso un modello più a tutto tondo. Vantaggi non solo per chi viaggia ma anche per chi da casa vuole fare pagamenti veloci agli amici, vuole notifiche istantanee e monitoring sulla sicurezza delle proprie carte. Ad esempio abbiamo una carta usa e getta, che trovate sul nostro blog. Una carta virtuale legata alla app, che si “autodistrugge” dopo l’utilizzo e viene creato un nuovo numero. Presto avremo anche trading ed investimenti ma già ora offriamo altri servizi, tra prestiti e assicurazioni

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Cosa fa Revolut in più rispetto ai competitor e cosa invece manca ancora a Revolut?

Molti dei nostri competitor, si concentrano su un solo prodotto o una sola lingua. Molto spesso non sono niente più che on-line banking classici. Magari una soluzione ha preso piede soltanto in un determinato paese, specializzandosi sull’adozione di quel territorio, ma in generale non vediamo particolare competizione. La nostra presenza su altri country sta aumentando molto velocemente: più servizi integreremo e più aumenterà il gap con chi, come dicevo, ha un’offerta molto più limitata. Entro fine anno saremo praticamente in tutto al mondo.

In che modo la versione italiana differisce da quella internazionale?

La carta italiana è praticamente identica a quella disponibile altrove. A breve rilasceremo la app in versione italiana, non ancora pronta. I piccoli cambiamenti da paese a paese riguardano più che altro qualche dettaglio in termini legale ma più o meno l’app è uguale in tutto il mondo.

Regalaci una prediction sul mondo fintech tra 20 anni: esisteranno ancora le banche? Il denaro contante? E le carte di credito? Le transazioni avverranno solo su blockchain? Pagheremo tutto con mobile app, un chip sotto pelle o direttamente tramite identità digitale?

Credo che il contante sparirà quasi del tutto. O quantomeno avrà una funzione molto secondaria, come è adesso l’assegno o il lingotto d’oro. Credo che sarà fatto tutto, o quasi tutto, via blockchain e credo che le criptovalute avranno un ruolo cardine perché girerà tutto in maniera comunque digitale.

Questa prediction era facile, ora facciamone una difficile: Bitcoin di nuovo sopra i 20k entro fine anno?

Per Bitcoin, penso che avremo qualche mese in cui il prezzo starà piuttosto fermo sui 6-7mila… per poi esplodere nuovamente. Non so quando ci sarà la nuova esplosione ma credo che questi “cicli” si velocizzeranno. Personalmente vedo oltre i 50mila entro fine anno.

Grazie George, segnati in agenda una nuova intervista a Gennaio 2019 per vedere se ci hai azzeccato. Alla prossima!

Per saperne di più, visita il sito www.revolut.com

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