Bahamas e criptovalute: ora anche qui si possono pagare le tasse in Bitcoin

Le innovazioni tecnologiche inizialmente sono sempre appannaggio di pochi, per poi piano piano dilagare fino a diventare assolutamente necessarie, quasi non se ne possa più fare a meno, come se fossero sempre state parte della nostra vita. Questo è quello che sta succedendo anche con gli asset digitali: la tecnologia blockchain, così come le criptovalute, siano esse Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, o altre, lo sappiamo, sono ormai diventate parte della quotidianità per molti. Il registro decentrato, infatti, è pedissequamente utilizzato nei più svariati campi, come quello dell’economia, della finanza, della comunicazione, nel gioco, dimostrando, in questo modo, come questo tipo di tecnologia sia diventata parte integrante degli strumenti tecnologi utilizzati a livello globale.

Nonostante alcuni governi centrali, o ancora di più gli istituti bancari, stiano cercando di limitare l’ascesa sempre più decisa di Bitcoin e compagni, la diffusione delle monete elettroniche non sembra intenzionata a fermarsi, e alcuni paesi, più lungimiranti di altri, ne stanno approfittando, spingendo i propri cittadini verso questa direzione.

Un esempio è, per l’appunto, quello delle Bahamas. In che modo questo arcipelago mozzafiato sta sostenendo lo sviluppo e l’uso delle cripto? Andiamo a vederlo insieme.

Il pagamento delle imposte tramite l’utilizzo di criptovalute: dalla svizzera ai Caraibi

Agevolare l’uso delle criptovalute si sta rivelando una scommessa vincente, in molti dei Paesi che hanno adottato questa politica. Non è da meno, quindi, il governo delle Bahamas che ha deciso di dare ai proprio cittadini uno strumento in più per il pagamento delle imposte: da ora, per l’appunto, sarà possibile pagare le tasse utilizzando come valuta di pagamento una moneta elettronica. Al momento la moneta preposta per questo genere di operazione è il Sand Dollar. Il CBDC, o Sand Dollar appunto, viene istituito nel 2017 dalla Banca Centrale delle Bahamas per migliorare il quadro finanziari del Paese. Nel 2020 è diventato la prima moneta digitale della Banca Centrale a superare la fase pilota, guadagnandosi quindi un suo lancio ufficiale.

Non è la prima volta che uno Stato decide di permettere ai propri cittadini di espletare il pagamento delle imposte mediante l’utilizzo di asset digitali. Infatti, questo tipo di operazione è consentito anche in Svizzera e in Venezuela. Sul suolo elvetico la tecnologia blockchain è già ampiamente diffusa ed utilizzata, tanto che anche gli istituti bancari stanno iniziando ad offrire ai propri clienti prodotti cripto.

Il Governo delle Bahamas punta sugli asset digitali per migliorare il loro quadro economico

Non è una novità per le Bahamas, questo idillio con le monete elettroniche. Infatti, il Paese figura tra i dieci Paesi del Mondo che più hanno utilizzato e integrato la tecnologia blockchain all’interno della propria struttura sociale e economica. Nel report del 2021 redatto dall’azienda PricewaterhouseCoopers, in breve PWC, troviamo per l’appunto al settimo posto proprio le Bahamas. Tra gli altri Paesi presenti nel report vediamo, al primo posto il Giappone, seguito da Cina, nonostante l’avversione del Governo, Libano, Svizzera, che come abbiamo appena visto permette come Bahamas che il pagamento delle tasse venga saldato in cripto, Sud Africa, Regno Unito, Bahamas, Singapore, Stati Uniti ed Estonia.

Per alcuni stati, tra cui rientra certamente quello delle Bahamas, il settore crittografico è un’opportunità per migliorare la condizione economica degli abitanti. Proprio per questo motivo, il Primo Ministro, Philip Davis, ha recentemente dichiarato di voler trasformare l’arcipelago in uno spot nevralgico per gli asset digitali, fino a diventare il principale hub digitale del Mar dei Caraibi. Nel corso del 2022, a tal proposito, verranno istituiti il Digital Asset Policy Committee e il Digital Advisor Panel, in un programma di sviluppo digitale che prevede il proprio culmine nel corso del 2026.

Articolo precedente

Articolo successivo