La commissione europea cerca partner blockchain

In queste ore, sulla scena politica europea, vi è una forte agitazione in relazione alle misure finanziarie comunitarie da intraprendere per rispondere efficacemente alla crisi covid, che tanto ha negativamente caratterizzato questo infausto 2020.

Oltre ai fondi sui quali gli Stati stanno tanto discutendo, sono in agenda anche una serie di manovre nell’ottica di un 2021 di totale ripresa.

Anche utilizzando le nuove tecnologie: la Commissione Europea, infatti, ha emesso un comunicato tramite il quale comunica di essere alla ricerca di proposte per il cosiddetto “appalto pre-commerciale blockchain”.

Che cos’è un PCP?

Gli appalti pre-commerciale (detti appunto PCP) sono appalti finalizzati alla conclusione di contratti di ricerca e sviluppo e vengono attivati ancora prima della commercializzazione di un determinato prodotto. Inoltre, prevedono:  la condivisione di rischi e benefici tra il committente pubblico e le imprese, il  co-finanziamento da parte delle imprese partecipanti, lo sviluppo competitivo per fasi.

E’ evidente come gli organi di governo ne facciano largo uso, al fine di ottimizzare le proprie scelte commerciali e sul settore di ricerca e sviluppo.

Il comunicato EU

In queste ore, quindi, è uscito un comunicato nel quale si chiarisce come questo PCP sia finalizzato alla ricerca  di una nuova soluzione blockchain che possa essere normativamente compatibile col quadro giuridico europeo, che (fra le altre) comprende una serie di leggi molto importanti, tra cui quella sulla gestione dei dati personali ( la General Data Protection Regulation) o quelle sul consumo energetico (la Electronic Identification, Authentication and Trust Services) o ancora quelle che regolano la rete (la direttiva Network and Information Systems).

La procedura PCP prevede il conferimento di svariati appalti sempre nel settore di ricerca e sviluppo, che si uniranno a fornitori di servizi esistenti che presentano il miglior rapporto qualità-prezzo. Questi fornitori svilupperanno le soluzioni nel corso delle varie fasi, con una scrematura progressiva del numero dei candidati.

Una partnership per l’Unione Europea

L’atteso PCP usufruirà della collaborazione dell’organismo europeo chiamato “European Blockchain Partnership”, fondato nel 2018 al fine di regolare e gestire gli aspetti giuridico-operativi delle blockchain, e ne utilizzerà le linee guide.

L’European Blockchain Partnership ha del resto lo scopo di fornire servizi pubblici in tutti i paesi dell’Unione Europea utilizzando tecnologia blockchain; va precisato però che ad ora tutti i progetti in essere sono  riguardanti casi d’uso che possono essere implementati ricorrendo a tecnologie blockchain esistenti.

Tornando al PCP, possiamo notare come quest’ultimo si prefigga di colmare il divario tra soluzioni esistenti e un sistema su misura pienamente conforme al quadro normativo dell’UE, oltre ai suoi ovvi requisiti di sicurezza, resistenza, interoperabilità e sostenibilità.

Questa operazione (il cui bando resterà aperto sino a fine gennaio 2021) non potrà far altro che aumentare la popolarità della blockchain in senso stretto, già peraltro ampiamente nota negli ultimi mesi grazie alle  grandi innovazioni portate all’interno dei settori sanitari, produttivicommerciali e finanziari.

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