Le economie di Brasile ed Argentina si rivolgono sempre più a Bitcoin

Mentre il nuovo trend della finanza decentralizzata “DeFi” ha messo in fibrillazione molti trader affascinati dalle complicate e nuove opportunità di prestiti e governance, in alcune parti del mondo è ancora Bitcoin, a essere l’unica ancora in grado di promettere uno strumento stabile e resistente alla censura per proteggersi dalla cavalcante inflazione delle valute locali.

Bitcoin guadagna terreno su diverse valute locali

Secondo un recente rapporto della società di analisi “Arcane Research”, Bitcoin ha appena battuto i record di prezzo contro le valute locali in Argentina, Brasile e Turchia, con una crescita rispettivamente del 169%, 20% e 5%, solo in questi ultimi due mesi.

A guardarle meglio tuttavia, queste statistiche ci dicono molto di più sullo stato travagliato delle economie di questi paesi, più che sul crescente interesse locale per le criptovalute in generale. Quando si si parla in particolare di Argentina e Brasile, un’impennata nel volume degli scambi locali di Bitcoin sta a suggerire che le criptovalute potrebbero guadagnare il favore dei trader quale asset “di copertura” rispetto ad altri strumenti più tradizionali.

Sia il Brasile che l’Argentina stavano già attraversando importanti crisi finanziarie da molto prima della pandemia di coronavirus, la quale ha solo evidentemente peggiorato la situazione.

La situazione di Bitcoin in Brasile

Le turbolenze finanziarie provocate dalla pandemia COVID-19, che il presidente brasiliano aveva etichettato a maggio solo come una “lieve influenza”, hanno visto il Real (la valuta brasiliana locale) svalutarsi di oltre il 30% rispetto al dollaro USA. Anche i tassi di interesse sono scesi a livelli storici del 2% annuo, facendo sì che la popolare strategia di investire in strumenti finanziari a redditività fissa sia stata velocemente accantonata, e ciò a favore di altri fondi, azioni … e, a quanto pare, anche criptovalute.

Secondo i dati del sito di analisi metriche “Useful Tulips”, il Brasile ha appena registrato più di 700.000 dollari di volume di scambi di Bitcoin solo la scorsa settimana, cifra che rappresenta un nuovo massimo da inizio anno.

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E’ notizia recente anche che Craig Jones, noto lottatore di Jiu-jitsu brasiliano, ha svelato pochi giorni fa di aver comprato Bitcoin già nel 2015. Ben due anni prima che il prezzo della criptovaluta raggiungesse il suo massimo storico di 20.000$. Egli racconta di aver comprato Bitcoin ad un prezzo che era di appena 200-400$, anche se purtroppo: “Io e un paio di amici abbiamo comprato Bitcoin giusto per ridere, e ce ne siamo dimenticati quasi immediatamente. Qualche anno più tardi le cose sono andate decisamente fuori controllo, ma non riuscivamo a ricordare chi di noi avesse le password. Ci eravamo dimenticati come accedere ai nostri conti!”

Mentre in Argentina..

Disavventure a parte, nel frattempo anche l’Argentina la scorsa settimana ha superato il milione di dollari in volume di scambi settimanali con valuta Bitcoin, una cifra mai raggiunta prima dai commercianti nel paese secondo sempre le statistiche riportate da Useful Tulips.

L’Argentina è attualmente nel bel mezzo della sua peggiore crisi economica degli ultimi decenni, scenario che non esenta da colpe i protagonisti della relativa politica economica recente.

Sia i governi di sinistra della dinastia Kirchner che i governi di destra da Menem a Mauricio Macri non sono mai riusciti a far avanzare da un punto di vista economico il paese. L’attuale presidente, Alberto Fernández, ha ereditato dall’ex presidente Macri un’economia considerata la seconda pià scadente al mondo dietro solo al Venezuela.

Basti vedere il misery index economics riportato su wikipedia.

In uno sfondo così desolante un numero sempre maggiore di argentini sembra volersi rivolgere con interesse crescente verso Bitcoin quale potenziale modo di proteggersi da una valuta locale svalutata e costantemente instabile, e visto anche che le normative locali impediscono loro di accedere con facilità a altre valute estere quali dollari ed euro.

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