Anche le poste utilizzano la blockchain
Semplificazione, sicurezza, privacy: sono queste le prime parole che ci vengono in mente quando sentiamo parlare di blockchain, la tecnologia che sta letteralmente rivoluzionando il mondo digitale, e non solo: semplificazione, perché rende più semplice eseguire transazioni complesse eliminando anche gli intermediari; sicurezza, perché la blockchain conserva traccia di tutte le transazioni effettuate, come un grande registro digitale protetto da crittografia, evitando così il rischio di incappare in frodi; privacy, perché, pur tenendo traccia delle operazioni eseguite, la tecnologia basata su blockchain consente e garantisce l’anonimato. Ovviamente sono concetti che vengono semplificati al massimo in queste poche righe, ma che consentono comunque di farsi un’idea del perché questa tecnologia sia così incredibilmente importante.
Sebbene, quindi, blockchain e criptovalute siano utilizzate ormai su larga scala, le istituzioni faticano ancora ad entrare nel meccanismo, mentre le multinazionali e le aziende stanno aprendo a Bitcoin e soci, con grande entusiasmo. Primi passi in tal senso, da aziende pubbliche, arrivano dagli istituti postali: sia la Svizzera che l’Italia, sembrano essere pronte ad allargare i loro orizzonti verso il mondo delle cripto e, ovviamente, della tecnologia blockchain.
Andiamo a scoprire più da vicino cosa sta accadendo a Postfinance e Poste Italiane.
Postfinance e la app per le monete elettroniche.
La società di stato svizzera, che gestisce il servizio postale nazionale, Postfinance, ha da poco lanciato un’app per le criptomonete, assieme a Swissquote Group Holding SA, il gruppo bancario svizzero leader dell’online banking e dell’online trading: l’applicazione in questione, nominata Yuh, è un’app di finanza e criptovalute, pensata per semplificare al massimo il mobile banking. Scaricarla è ovviamente molto semplice, basta andare sul Play Store per il mondo Android e su Apple Store per IOS, e successivamente creare un account per poter godere dei servizi offerti. Essendo un’app pensata per il mobile banking, Yuh consente di effettuare pagamenti, ma non solo: è, infatti, possibile fare investimenti di varia natura e di diversa entità, scegliendo tra un catalogo di più di cento titoli azionari tra i più conosciuti e noti, tra i quali spiccano per celebrità Apple, Tesla, Nike, Coca Cola; inoltre, è possibile investire in ETF, exchange-traded fund, che sono particolari tipi di fondi d’investimento quotati in borsa; infine, si ha la possibilità, e sta tutta qui la novità per Postfinance, di scegliere di acquistare criptovalute, tra una proposta di 13 monete elettroniche selezionate da Swissquote e le Poste di Stato. In abbinata alla nuova app è stata presentata anche una nuova criptovaluta, la Swissqoin: una volta aver aperto il conto sull’app Yhu basta depositare una somma di 500 franchi svizzeri in esso, per poter ricevere in cambio 500 Swissqoin. Sarà possibile, infine, guadagnare Swissqoin anche attraverso le svariate attività proposte nell’app.
L’operazione messa in piedi da Postfinance è davvero imponente, e promette di avere un grande successo in tutto il Paese, essendo di fatto una società statale, nonché la più grande istituzione finanziaria svizzera, garantendo sicurezza quindi anche ai più scettici
Poste Italiane e blockchain
Anche in Italia si sta cercando di tenere il passo con l’innovazione in ambito digitale attraverso la tecnologia blockchain: Poste Italiane, infatti, ha recentemente annunciato la sua volontà ad entrare a far parte del consorzio Hyperledger, un progetto nato ormai nel 2016 e che ad oggi coinvolge moltissime realtà diverse, con l’intento di sviluppare una piattaforma di business blockchain dedicata alle realtà imprenditoriali più all’avanguardia. Tra i partner di Hyperledger spiccano, per l’appunto, aziende come IBM, J. P. Morgan, Intel, Samsung, Oracle, Deutsche Bank, Bosch, Fujitsu e Lenovo. La volontà è quella di sviluppare offerte e servizi che, sfruttando la tecnologia blockchain, possano rendere più agevoli le operazioni degli utenti, diminuendo costi e perdite di tempo, avvicinandosi progressivamente a una finanza decentralizzata, anche e soprattutto grazie alle cripto.
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