Dilemma: meglio holdare ETH o NFT?

I cd. “token non fungibili” (NFT sta per non fungible token) sono diventati particolarmente popolari quest’anno all’interno della comunità Ethereum, e tra i vari settori dell’economia NFT l’arena delle arti digitali è stata una delle protagoniste. Vediamone assieme i motivi.

Gli NFTs offrono agli artisti innovative vie di monetizzazione delle proprie opere, essi possono infatti costituire royalties che vengono automaticamente accumulate, in modo che ogni volta che un determinato pezzo viene venduto nei mercati secondari, il creatore ottiene immediatamente un contributo del 10% circa! Non c’è uno strumento tra quelli tradizionali che riesca a svolgere una funzione equivalente, ed è senza dubbio un concetto vantaggioso per i creatori originari.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un grande fermento attorno all’ecosistema delle risorse NFT, il che ha portato molti nuovi investitori. 

Oggi, con un occhio al rischio presente chiaramente anche in questo nuovo settore, proviamo ad elaborare un concetto che potrebbe risultare ovvio se ci si pensa: la cd. “Impermanent NFT Loss”.

Cos’è la “perdita impermanente”?

Un dei maggiori successi di Ethererum quest’anno sono stati gli exchange decentralizzati come Uniswap, questi hanno letteralmente rubato la scena.

Prendiamo ad esempio un pool di trading come Uniswap, e nello specifico il cross ETH/DAI. Gli utenti possono fornire liquidità a questo pool depositando parti equivalenti di entrambe le attività, ai prezzi odierni. I fornitori di liquidità ricevono “token LP” (“Link Pool”, riscattabili per i token sottostanti in qualsiasi momento) ottenendo il potenziale vantaggio di guadagnare commissioni di trading da persone che fanno trading dentro e fuori dal pool ETH/DAI.

Qual è il rischio di fornire tali tipi di liquidità dunque? La “perdita impermanente”, ossia la perdita improvvisa di fondi LP derivante da una coppia di scambio i cui prezzi dei token associati cominciano a divergere. In poche parole, la grande domanda è questa: sarebbe stato meglio detenere solamente ETH piuttosto che fornire liquidità?

Questo stesso tipo di valutazione può essere applicato agli investimenti in NFT.

Il caso degli NFT

Riformuliamo: meglio detenere ETH o convertirli sottoforma di investimento in un particolare NFT per un dato periodo di tempo?

Consideriamo ad esempio Delphi Digital, la società che ha fatto clamore con i propri investimenti in “animali domestici digitali” all’interno del gioco NFT chiamato Axie Infinity. L’azienda ha acquistato “Venom”, un “Axie mistico”, per la bellezza di 104 ETH (che all’epoca valevano circa 300 Euro l’uno).

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Supponiamo che il valore di Ethereum rimanga anche solo stabile per i prossimi 5 anni, mentre in quello stesso lasso di tempo Axie Infinity continui a guadagnare in popolarità assieme ai propri animali mistici quali Venom con conseguente aumento del prezzo del rispettivo NFT. In questo caso, Delphi Digital potrebbe facilmente riconvertire l’NFT per un profitto significativo, in quanto rivenderebbe ad una cifra “in Ethereum” superiore.

E se accadesse il contrario? ovvero l’ecosistema NFT rimanesse stabile e il prezzo ETH salisse anche a 1000 Euro. L’azienda che ha acquistato l’Axie mistico affronterebbe con l’NFT una perdita impermanente, dal momento che avrebbe realizzato più maggiori rendimenti se semplicemente fosse rimasta con i suoi ETH di partenza piuttosto che scommettere su Venom.

Ovviamente, la crescita dell’utilizzo di stablecoin ed attività generatrici di interessi come lo staking di NFT possono essere mixate per mitigare la NFT Impermanent Loss.

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Considerazioni sulla NFT Impermanent Loss

L’economia NFT è molto promettente ed ultimamente ha attirato molta attenzione che prima non aveva. Con un simile entusiasmo che conduce alla cosiddetta FOMO (“Fear of missing out“, paura di rimanere esclusi), sempre nuovi investitori continuano ad unirsi ai precedenti holders.

Non ci sono rendimenti garantiti nella vita, quindi spendere ETH su un mucchio di NFT è tutt’altro che una strategia infallibile per arricchirsi. Il concetto di NFT Impermanent Loss illustra solo uno degli strati di rischio di base coinvolti in questo campo. Attraverso una migliore comprensione anche di questi meccanismi sarà possibile prendere decisioni più informate ed amministrare meglio i propri fondi.

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